SCARLINO – Incontro allo stabilimento Venator di Scarlino per il Gruppo aziendale della Uiltec che si è confrontato sulle prospettive future dell’azienda e in particolare sulla questione dello stoccaggio dei gessi rossi.
«Il “dibattito pubblico” per l’individuazione delle cave da ripristinare con l’utilizzo dei gessi – si legge nella nota della Uiltec -, a tutt’oggi non ha prodotto risultati apprezzabili. La Uiltec ribadisce l’importanza di superare le attuali difficoltà burocratiche per la collocazione dei gessi, prevedendo, insieme alle necessarie autorizzazioni, dei percorsi attuativi che tengano conto dell’importanza dell’ambiente e che siano consapevoli del ruolo che riveste questa fabbrica per il territorio e più in generale per il paese, sia dal punto di vista finanziario che occupazionale».
«Purtroppo nonostante tutti gli incontri previsti dal Dibattito Pubblico sono terminati, si sono ascoltate istituzioni, professori universitari, esperti di tutte le specializzazioni geologi, ambientalisti ecc., si siano tutte le risposte/spiegazioni possibili, con dati, statistiche ipotesi ecc. siamo arrivati alla conclusione che i siti individuati erano e rimangono idonei e che necessitano del ripristino ambientale. Nonostante questo ad oggi nessuna decisione è stata presa anzi, si moltiplicano i comitati, si svegliano nuovi/vecchi personaggi, che, cercano, a nostro avviso, tutti i pretesti possibili per non decidere o far decidere sfruttando il tutto per farsi pubblicità gratuita ignorando che la questione non si affronta oggi per la prima volta ma è stata ampiamente sviscerata e dibattuta».
«La UILTEC dice basta a dichiarazioni false e infondate da parte di persone che non hanno partecipato al “Dibattito pubblico” (aperto a tutti i cittadini) e che ora solo per interesse personale rilasciano dichiarazioni non veritiere ponendo così i propri successi personali davanti alla possibile perdita di centinaia di posti di lavoro».
«Gravissimo, a nostro avviso, sarebbe che, ancora una volta, le istituzioni, la burocrazia, la miopia politica, cavalcassero la debolezza del sistema per qualche poltrona, senza farsi carico di un processo industriale che se indebolito e ostacolato creerebbe una crisi socio economica irreversibile per il territorio tutto e più in generale per la Toscana».
«Guai a noi, arrendersi, abbassare la guardia, abbandonare i lavoratori, e la fabbrica senza aver sensibilizzato tutti, cittadini ed istituzioni del disastro che provocherebbe l’abbandono dell’industria nel nostro territorio. Sulle questioni interne allo stabilimento il Gau Uiltec, ritiene indispensabile ripensare l’organizzazione del lavoro propedeutica a migliorare la performance, la sicurezza e i costi di produzione, nuovi orari per lo staff, forme di flessibilità regolamentata e propedeutica anche ad una crescita professionale, insieme a stabilizzazioni e nuove assunzioni che potrebbero dare nuovi stimoli alle maestranze e slancio a tutta la fabbrica».
«La UILTEC Toscanasud, consapevole delle difficoltà, ma comunque determinata a svolgere un ruolo propositivo, per il rilancio della politica sindacale sarà promotrice, di interventi tesi allo sviluppo industriale ed occupazionale, nell’esclusivo interesse dei lavoratori e dei cittadini, nel massimo rispetto dell’ambiente e del territorio».