GROSSETO – Non pagate. È questo l’appello che il Movimento 5 Stelle Grosseto rivolge ai cittadini coinvolti nella vicenda del Peep Pizzetti e dei conguagli da saldare per l’acquisto delle abitazioni.
«Sulla questione del PEEP Pizzetti il governo cittadino di Vivarelli Colonna continua a percorrere la strada tracciata dalla vecchia amministrazione Bonifazi: “I cittadini devono pagare, il Comune non ha responsabilità – ci sono sentenze al riguardo – e quel che possiamo fare è agevolare il credito grazie a specifiche convenzioni con gli istituti del territorio”, afferma l’assessore Fabrizio Rossi».
«Le cose non stanno così. Come sapete, gli esiti della commissione d’inchiesta, seppur presieduta dal nostro consigliere Gianluigi Perruzza, non sono stati condivisi dal Movimento 5 Stelle Grosseto che ha votato contro a quelle risultanze; risultanze frutto di una conduzione della commissione viziata dalle caratteristiche di segretezza imposte dal regolamento e conseguentemente senza la minima partecipazione e condivisione dei lavori con nessun altro, eccetto i commissari».
«I cittadini proprietari delle abitazioni del Peep Pizzetti non devono pagare. Nessun giudice, ad oggi, ha imposto il pagamento a qualcuno.
Le dichiarazioni dell’assessore Fabrizio Rossi non sono pertanto corrette, specialmente quando sostiene che il Tar ed il Consiglio di Stato hanno di fatto condannato i cittadini a pagare».
«Recentemente, sulle pagine dei giornali, sono stati pubblicati articoli fuorvianti e disarmanti riguardo al Peep. Informazioni su cui non si può glissare. Condividiamo le parole dell’avvocato Claudio Fiori, uno dei legali che seguono le vicende per conto delle famiglie, il quale afferma che:
«“ad oggi, non una delle famiglie grossetane coinvolte nella vicenda è stata condannata a pagare alcunché. L’unico soggetto che in questo momento ha riportato una condanna (quella in Corte di Appello con le signore Cavalli) è il comune di Grosseto. Il ricorso dinanzi al TAR promosso dalle sette Cooperative e da alcuni soci di una di esse è procedimento che nulla dice sull’obbligo delle famiglie di pagare il Comune».
«Esso aveva infatti per oggetto la delibera con cui il Consiglio Comunale aveva approvato la bozza di transazione con le espropriate e l’inserimento nel bilancio del Comune del debito il cui onere veniva pareggiato con il contestuale inserimento di un credito nei confronti delle cooperative e degli acquirenti degli alloggi. Quella iniziativa giudiziaria, conclusasi con il rigetto, non è stata condivisa dai miei assistiti semplicemente perchè rivolta contro un atto ritenuto dovuto (il riconoscimento del debito in bilancio). Ciò che deriva da quel giudizio è dunque unicamente la conferma che la delibera di bilancio era legittima. Nulla di più. Non è certo su queste basi che l’Ente può dirsi in possesso di titoli per pretendere dagli acquirenti delle unità immobiliari il pagamento del conguaglio”».
«Assessore Rossi, sindaco Vivarelli, la battaglia giudiziaria di cui parlate non solo non è terminata ma deve ancora cominciare».