MONTEROTONDO MARITIMO – Il Premio letterario nazionale Renato Fucini ha tra i suoi meriti quello di garantire un autorevole spazio al sonetto, una forma poetica antichissima, cara allo scrittore Renato Fucini.
La vincitrice di questa ottava edizione del Premio, per la sezione sonetti inediti, è la poetessa Maria Baingia Dettori con l’opera Falsi Miti, un sonetto che racconta l’uomo moderno, costretto a fare i conti con i modelli imposti dalla pubblicità, dai programmi televisivi e dei social network.
La giuria di qualità, presieduta da Natascia Tonelli e composta da nomi importanti del mondo accademico e della critica letteraria italiana come Maria Antonietta Grignani, Paolo Di Paolo, Simone Giusti e Paolo Maccari, motiva così la scelta: “Nel riproporre la forma tradizionale arcaica del sonetto con perfetta padronanza l’autrice non rinuncia a contenuti di attualità e a un linguaggio non aulico né condizionato dal metro, ma quotidiano e comunicativo. Dal dissidio fra l’irraggiungibilità dell’ideale (nel cui modello perfetto è da leggersi anche metapoeticamente il sonetto stesso, archetipo e ideale di ogni forma lirica) e i compromessi necessari alla realtà, è possibile uscire solo con un ‘salto nel vuoto’? Forse il ‘precario sgretolio’ del quotidiano porta a soluzioni sì non esaltanti (così come è inevitabile lo ‘sgretolio’ della forma sonetto), ma che consentano comunque di guardare apertamente la realtà, non solo attraverso i suoi ‘miraggi’ e i luccichii falsi dei suoi belletti”.
“Mi sento orgogliosa per questo Premio – spiega l’autrice del sonetto Maria Baingia Dettori – non soltanto per il riconoscimento, ma per la possibilità che ho avuto di esprimermi in rima e in una forma metrica a me cara, affrontando un tema contemporaneo. I Falsi Miti sono i modelli imposti dalla pubblicità, dai programmi televisivi, dai mass media in genere, compresi i social network, con i quali l’uomo moderno è costretto a fare i conti. Da questo confronto si esce sempre perdenti perché i modelli oltre ad essere irraggiungibili, sono artefatti e condizionano l’esistenza di molti, che fanno enormi sacrifici, per non dire pazzie, per eguagliare i loro idoli. Se si va dietro le quinte di questo mondo pseudo-perfetto, ci si rende conto che i vip e le star, una volta spenti i riflettori, vivono esattamente come noi, anzi spesso sono costretti a scendere a compromessi anche con la loro coscienza pur di arrivare in cima e diventare visibili. L’uomo attuale non può fare a meno di soffrire per questo dissidio, sia che viva la sua vita considerata banale, tranquilla e priva di pericoli, ma sostanzialmente noiosa e insoddisfacente; sia che si sforzi di essere intraprendente, aperto al nuovo, temerario. In questo caso di certo non si tedierà, ma verrà consumato dall’ansia di prestazione per mantenersi sempre sulla cresta dell’onda e per tenersi stretto quel successo che da un momento all’altro può svanire”.
Il Premio Renato Fucini è promosso dal Comune di Monterotondo Marittimo, paese natale dello scrittore toscano Renato Fucini, in collaborazione con il Dipartimento di Filologia e Critica dell’Università degli studi di Siena e la pro loco di Monterotondo. Sabato 28 ottobre, alle 17 e 30, a Monterontondo Marittimo, al Teatro del Ciliegio si terrà la premiazione. A questa ottava edizione hanno partecipato 120 autori e 100 poeti.
Maria Baingia Dettori è nata a Ittiri nel 1962. Risiede ad Alghero, dove insegna. Laureata in materie letterarie, con le sue opere ha conseguito diversi riconoscimenti: 2° classificata al 16° Premio Nazionale di Poesia Città di Iglesias nel 2014; 2° classificata al Premio Nazionale Annuale “La fiaba di Selvino”, Selvino nel 2014; 4° classificata al 1° Concorso letterario Silius e il Gerrei: racconti in giallo (tradotto in campidanese). Apprezzamento speciale della pro loco al premiu de poesia in Limba Sarda “Saboris e Coloris de Jscroca nel 2014; 5° classificata ex-aequo con il racconto “Due vite buttate al vento” al concorso della Casa Editrice Pettirosso Editore- 2015 Monserrato (Ca); quarta classificata al San Pellegrino Festival di poesia nel 2016.
Falsi miti
Modelli irraggiungibili perfetti
miraggi insegui per tutta la vita
-contenitore di pseudo-difetti
indotti, anche se l’altrui ambita
felicità cela sotto i belletti,
a riflettori spenti, la ferita
dei compromessi, cedimenti abietti
in un girone senza via d’uscita.
La solita routine spiega le vele
verso un ben noto orizzonte di tedio,
stabile insoddisfatto logorio.
Un salto nel vuoto senza cautele
delle banalità rompe l’assedio
aprendosi al precario sgretolio.