GAVORRANO – «Ad oggi non sussistono possibilità di stoccaggio nel nostro Comune». A parlare è Giulio Querci, vicesindaco e membro dell’assemblea nazionale Pd, che prende posizione sulla vicenda dei gessi rossi annunciando che si impegnerà per affermarla nell’amministrazione e nel partito.
«In questi giorni innumerevoli comunicati si stanno rincorrendo su un tema molto delicato come quello dello smaltimento dei gessi derivati dalla produzione industriale che avviene nello stabilimento scarlinese della Venator. Alcune prese di posizione sono più che legittime, le rimostranze fatte e le paure espresse dai cittadini e da chi vive il territorio sicuramente vanno ascoltate e comprese».
«Invece, le dichiarazioni e le ingerenze fatte per pura propaganda e convenienza politica da chi non sa neppure dove si trova Gavorrano e non ha mai messo piede nel nostro territorio vanno a mio avviso catalogate come spazzatura politica e combattute. Venendo al merito della questione il sottoscritto fino ad oggi ha ritenuto di non intervenire per serietà amministrativa e personale e non perché non avesse una idea, ma coerentemente anche con il percorso di partecipazione promosso tra i cittadini. Percorso lodevole che ha reso consapevole la nostra comunità di questa enorme problematica e ha provato a farla esprimere consapevole della reale situazione e di tutti i suoi aspetti sia ambientali che occupazionali. Su questo argomento non si può dire tutto ed il contrario di tutto smentendosi ad ogni uscita.
Un tema, quello dello stoccaggio per il ripristino di cave con questo “rifiuto speciale non persicoloso”, difficile da comprendere nei suoi aspetti tecnici per chi come e non solo tecnico non lo è, anche per approfondire ho atteso prima di esprimermi. Giunti a questo punto è però necessario che la politica prenda una posizione chiara e ben definita nel rispetto dei cittadini.
«Per quanto mi riguarda la posizione che sosterrò all’interno del Partito Democratico e dell’amministrazione di cui faccio parte sarà di totale chiusura rispetto alla “Cava della Vallina” per più motivi. In primis non ho ad oggi le necessarie rassicurazioni sulla salvaguardia della salute pubblica e dell’ambiente circostante , condizione imprescindibile. Ancor più fondamentale se si pensa che a poche decine di metri da quella cava iniziano i tre centri abitati più popolosi del Comune di Gavorrano e che siamo in prossimità della Porta del Parco Minerario che dovrà necessariamente diventare nel futuro il motore di sviluppo del Comune di Gavorrano e non solo. Questo basterebbe per sostenere la contrarietà indiscussa all’utilizzo di quella cava, ma si possono anche aggiungere altri aspetti tecnici. Il primo infrastrutturale, in base alla posizione del sito il passaggio dei mezzi pesanti causerebbe disagi notevoli alla nostra comunità, si utilizzerebbero le solite strade che collegano il nostro Comune alla costa passando dentro ai centri abitati, con tutto ciò che ne consegue anche sotto l’aspetto turistico oltre che di sicurezza stradale. Altra questione non secondaria è lo stoccaggio sui gradoni, se è vero che Montioni rappresenta un buon esempio di ripristino è altrettanto vero che ha fatto emergere criticità notevoli legate a smottamenti e dilavamento di sostanze conseguenti appunto allo stoccaggio in “verticale”. Se a Montioni si è risolto le problematiche, in casi di emergenza sarebbe assai più difficile intervenire in siti come la Vallina».
«Per quanto riguarda il sito della Bartolina ci sarebbero meno problemi infrastrutturali ma vanno fatte le solite considerazioni rispetto alla salute pubblica. Le molte paure espresse dai cittadini siano essi gavorranesi o del vicino Comune di Roccastrada meritano risposte certe. La vicinanza con un importante corso d’acqua quale è il fiume Bruna fa risultare a mio avviso impraticabile anche questa strada. Abbiamo fino ad oggi dimostrato serietà politica ed amministrativa facendoci carico di questo grave problema in virtù di un accordo di programma risalente al 2004 e successivamente ricondiviso in più occasioni da tutti i Comuni delle Colline Metallifere e non solo e che vede fondamentale il ruolo di Provincia e Regione. Ciò era dovuto ai tanti lavoratori dell’insediamento del “casone” e proprio nel loro rispetto continueremo ad essere centrali nella discussione anche se, a mio avviso, ad oggi non sussistono possibilità di stoccaggio nel nostro Comune».
«Sarà mia premura lunedì mattina convocare urgentemente un tavolo con tutte le amministrazioni che firmarono l’intesa del 2004 per far loro assumere la responsabilità di una decisone condivisa che porti alla individuazione di un sito idoneo come avvene per Montioni, perché credo che se si allargano i confini questo problema può e deve trovare una soluzione che garantisce la salute pubblica e il livello occupazionale. Dando all’azienda una via di uscita ma mettendola seriamente difronte alle proprie responsabilità. Ho sempre inteso il mio ruolo politico ed amministrativo in rappresentanza ed a tutela dei cittadini e per questo oggi credo doveroso prendere questa posizione. Per ciò che mi riguarda ogni decisione diversa da quanto sopra espresso dovrà passare dal vaglio dei cittadini stessi».