FOLLONICA – “Quando si parla di mafie o comunque di un sistema mafioso si pensa che sia una questione tutta meridionale, purtroppo sono anni che la malavita organizzata, sotto le sue varie sembianze, è emigrata nel resto dell’Italia e in buona parte del mondo”. A scriverlo è il Movimento Cinque Stelle di Follonica.
“La triste vicenda che colpisce duramente Follonica – insistono i pentastellati – non è altro che la conferma che anche la Toscana e purtroppo la nostra città non si devono sentire immuni da questi sistemi delinquenziali. Da mesi il Movimento 5 Stelle regionale, in collaborazione con il senatore Mario Michele Giarrusso, membro della Commissione Giustizia in Senato, è impegnato in un tour formativo e informativo sulla legalità in Toscana.
Durante le tappe di Viareggio, Suvignano in provincia di Siena e a Sesto Fiorentino, il Movimento 5 Stelle ha affrontato tematiche quali appalti e concessioni, strumenti di contrasto dell’illegalità a disposizione dei cittadini, interdittiva antimafia, report gioco d’azzardo legale e illegale con la mappa delle collusioni con la criminalità organizzata, con il preciso intento di informare e formare i propri attivisti e portavoce e per offrire un’illustrazione più realistica della situazione in Toscana, ormai sotto attacco delle mafie”.
“Grazie agli arresti eseguiti nei giorni scorsi a Follonica su ordine della Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze – proseguono i Cinque Stelle – come risulta dalle indagini, è emerso come il sistema mafioso abbia avuto modo di introdursi nelle istituzioni e questo deve far riflettere tutti. Cittadini e soprattutto le istituzioni, oltre ad indignarsi, devono alzare il livello di attenzione affinché la città di Follonica non cada in un crescente degrado di illegalità.
Il Movimento 5 Stelle di Follonica ripone massima fiducia nell’operato dalla Dda di Firenze e ringrazia i carabinieri del comando provinciale e i Finanzieri del comando provinciale della guardia di finanza che, in collaborazione, sono stati impegnati nelle indagini e nelle operazioni svoltesi l’undici di ottobre.
Il Movimento 5 Stelle di Follonica condanna quanto accaduto e crede fermamente che tali sistemi mafiosi possano essere debellati ricorrendo alla massima trasparenza delle istituzioni alzando il livello di controllo e soprattutto con alto senso di morale e di legalità a partire da ogni singolo cittadino fino ad arrivare ai rappresentanti delle istituzioni ripudiando ogni tipi di sistema malavitoso”.
“Risulta altresì importante – concludono i pentastellati – che, a tutti i livelli della società civile, si collabori con la Commissione Antimafia ogni qualvolta la minaccia mafiosa si presenti, in qualsiasi forma sia, senza alcun indugio o remora, e senza invocare il diritto alla riservatezza, qualora la rinuncia alla privacy possa permettere indagini più veloci ed efficaci. Quando parliamo di mafia, l’atteggiamento deve essere rigido e determinato, senza alcuna ambiguità a riguardo. Trasparenza invece osteggiata dalla massoneria, infatti il Grande Oriente d’Italia è da alcuni mesi al centro di uno scontro politico-giudiziario con la Commissione Parlamentare Antimafia e, in particolare con il suo presidente Rosy Bindi, a seguito del rifiuto del Gran Maestro, Stefano Bisi, di fornire gli elenchi degli iscritti alla loggia. Il primo marzo scorso proprio per ordine della Commissione sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza gli elenchi degli iscritti di Sicilia e Calabria. Una misura imposta — a giudizio dei commissari — dalla necessità di conoscere i nomi di alcuni aderenti nell’ambito dell’indagine parlamentare su presunte infiltrazioni di elementi della criminalità organizzate in alcune logge delle due regioni. Ricordiamo che la medesima loggia, Grande Oriente d’Italia, ha tenuto, pochi giorni fa, un convegno internazionale proprio nella città di Follonica ed il primo cittadino Andrea Benini non ha mancato di fare gli onori di casa”.