GROSSETO – A fine 2016, approssimandosi il termine per la richiesta di rottamazione delle cartelle, Equitalia ha notificato a una cittadina di Grosseto un sollecito di pagamento per il mancato versamento di Irpef e Ilor del 1995. Cioè di 22 anni prima. Equitalia ha chiesto il versamento di quasi 20mila euro. Per questo la cittadina ha deciso di rivolgersi alla Confconsumatori di Grosseto e, su suggerimento dell’associazione, ha impugnato la richiesta di pagamento da parte di Equitalia.
L’esattore fiscale ha prodotto in giudizio due contestate notifiche di cartelle di pagamento avvenute nel 2003 e 2007. E la Commissione tributaria di Grosseto ha dichiarato prescritto il credito, dando piena applicazione alla recentissima pronuncia delle Sezioni unite della Corte di Cassazione del 17 novembre 2016.
«Secondo i giudici tributari grossetani e la Suprema corte – fanno sapere da Confconsumatori Grosseto – i titoli esecutivi di formazione non giudiziaria, come gli avvisi di accertamento e le cartelle esattoriali (Inps e tasse) non possono godere della prescrizione lunga decennale prevista dall’articolo 2953 del Codice civile per i crediti risultanti da sentenze o provvedimento dell’autorità giudiziaria, ma sono soggetti al massimo alla prescrizione di 5 anni. Con queste decisioni si pone quindi fine alle infinite pretese esattoriali che devono svolgersi in un arco temporale non eccessivo e ragionevole».
La contribuente grossetana, quindi, si è vista cancellare i 20mila euro pretesi dal servizio riscossione statale. «La conclusione? Tutti i crediti esattoriali come tasse, contributi Inps e sanzioni amministrative, sono soggetti alla prescrizione quinquennale e non a quella decennale».