GROSSETO – «Sulla vicenda mensa, non accettiamo strumentalizzazioni né letture becere o facili». Con queste parole l’assessore all’istruzione Chiara Veltroni risponde agli attacchi che in questi giorni sono arrivati soprattutto dall’opposizione.
«Il nuovo regolamento sul servizio di refezione scolastica, approvato lo scorso maggio dal Consiglio comunale, è frutto di un’attenta disamina delle criticità. Questa Amministrazione, per prima, ha ritenuto doveroso intervenire per ripristinare una situazione di equità e per garantire correttezza e regolarità. Il provvedimento non tocca, tuttavia, le famiglie in difficoltà che, infatti, beneficiano dell’esenzione dal pagamento dei pasti».
«In questi 5 mesi, gli uffici comunali hanno lavorato costantemente, in maniera trasparente e con tutte le modalità possibili, per sollecitare i morosi a sanare la propria posizione e ristabilire la legalità. Erano oltre 1000 le famiglie morose, con una media annua che va man mano aumentando. Una situazione, questa, non più tollerabile soprattutto nei confronti delle famiglie che regolarmente provvedono al pagamento, ma anche nei confronti di quelle che in questi mesi hanno provveduto a regolarizzare la proprio posizione debitoria. Non più tollerabile anche nel rispetto dell’intera collettività. Tra l’altro, si tratta di famiglie che hanno la possibilità di pagare la retta, come da dichiarazione Isee».
«Il Comune si è preso la responsabilità di questa decisione. Ora è necessario che quelle famiglie che, scintemente, hanno deciso di non pagare il servizio si prendano le proprie responsabilità: contro quei genitori che domani decideranno, consapevolmente, di mettere il proprio figlio in una situazione di grave disagio saranno attivati tutti quei procedimenti previsti dalla legge per la salvaguardia e tutela del bambino. Sono infatti proprio i genitori i primi e gli unici responsabili di questa scelta».
«La tutela dei minori coinvolti è la nostra prima preoccupazione, e a tal proposito gli uffici comunali sono, come sono sempre stati, a disposizione per qualsiasi informazione e chiarimento. L’Amministrazione deve garantire equità sociale, rappresentando la terzietà e imparzialità dell’azione pubblica, ma anche un modo per tutelare chi paga con regolarità poiché non è giusto che chi agisce in modo corretto sia svantaggiato. La situazione è spiacevole tuttavia ogni intervento sarà fatto con la massima tutela dei bambini coinvolti».