FOLLONICA – Gessi rossi, anche il centrosinistra di Follonica prende posizione e propone all’azienda Venator «uno studio di studio tecnico e di fattibilità approfondito sulla base del quale poter consentire un confronto con la Regione ed individuare un sito che abbia le caratteristiche di sostenibilità ambientale».
«La relazione finale del dibattito pubblico condotto a Gavorrano non si esprime apertamente sui possibili siti di stoccaggio dato che il tema non era in discussione, ma mette in evidenza le varie criticità su eventuali scelte come del resto è accaduto per Montioni. Per questo motivo i rappresentanti della Coalizione propongono che venga preso come riferimento l’esperienza di Montioni quale sito di sperimentazione territoriale e nazionale dove si è potuto ripristinare una cava dismessa portandola alle caratteristiche morfologiche iniziali senza ulteriori scempi territoriali. Del resto, fare altre cave e garantirne il ripristino dello stato iniziale è sempre un costo che può gravare sulla collettività».
«Alla cava di Montioni sono stoccati circa 4 milioni di metri cubi di gessi rossi pari a circa 5,6 milioni di tonnellate. Non si sono verificati mai problemi ambientali, tranne che per un modesto smottamento nella parte Sud, ora fermo, imputabile alle condizioni metereologiche del 2014. I monitoraggi ambientali, in atto dal 2004 non hanno mai evidenziato anomalie nelle acque ai contorni del sito. L’esperienza dello stoccaggio a Montioni ha rappresentato per l’Azienda, le Istituzioni e le popolazioni del territorio un terreno fertile di confronto e dialogo per giungere sia alla individuazione del sito che al controllo sistematici pubblici in tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini. E’ perciò auspicabile che sulla base di quanto sin qui sperimentato, l’azienda Venator presenti uno studio tecnico e di fattibilità approfondito sulla base del quale poter consentire un confronto con la Regione ed individuare un sito che abbia le caratteristiche di sostenibilità ambientale, economica e sanitaria e richiedere la VIA, come prevede la legge. Reso noto lo studio, pensiamo che ci siano le condizioni favorevoli per contro dedurre i dati forniti dallo studio e per rendere di nuovo partecipi e decisivi i cittadini e le Istituzioni del territorio sulle scelta e l’individuazione del sito.I problemi e le criticità vanno affrontate nella ricerca di soluzioni che permettano sia di salvaguardare l’ambiente prioritariamente in una logica i di continuità produttiva»