ROCCASTRADA – “Raccolgo e faccio mio, a nome della comunità che rappresento e dove Michele vive, il suo appello di essere considerato al pari dei suoi coetanei, con la convinzione che possa dare loro un valore sociale aggiunto e aiutarli a crescere senza pregiudizi. Con questo spirito, è già stato accolto dalla nostra Virtus Maremma, che ha sempre avuto attenzione per attività con finalità sociali e lo ha inserito nella propria squadra dove giocano ragazzi nati nel 2002, come Michele”. E’ quanto afferma Francesco Limatola, sindaco di Roccastrada, rinnovando l’attenzione dell’amministrazione comunale e la sensibilità del territorio verso l’adolescente che ha scritto una lettera-appello al Tg5.
La sensibilità di Roccastrada per Michele. “La comunità roccastradina, come testimoniano il suo passato e il suo presente – aggiunge Limatola – è una comunità solidale, coesa e accogliente, sempre pronta a essere vicina ai suoi cittadini che vivono situazioni più difficili. Come amministrazione comunale, ci siamo sempre impegnati a promuovere e sostenere questo spirito e la nostra attenzione è stata alta anche sul tema dell’autismo, sostenendo attività e iniziative del Centro autistico di Grosseto e dell’associazione Iron Mamme di Grosseto, che riunisce le mamme di bambini autistici e che ho conosciuto personalmente proprio grazie ai genitori di Michele. Conosciamo Michele da quando la sua famiglia si è trasferita a Roccastrada e ha subito dato e cercato ogni forma di collaborazione per accompagnare la crescita del bambino con la grande forza che solo l’amore per un figlio sa tirare fuori. Da alcuni anni, è inserito in un progetto di assistenza sociale e nelle attività socio educative e ricreative dei nostri centri estivi comunali, frequentati, al termine della scuola, da decine di bambini e adolescenti di tutto il territorio comunale. La sua passione per lo sport è stata raccolta nei mesi scorsi dalla Virtus Maremma e il nostro auspicio è che presto ci siano altre associazioni pronte a seguirne l’esempio, con Michele e non solo”.
Indifferenza contagiosa verso l’autismo. “L’autismo – conclude Limatola – crea troppo spesso una sorta di diffidenza verso chi è affetto da questo disturbo, frutto dell’ignoranza sul tema e della paura a confrontarsi con una diversità che, come dice Michele, non è contagiosa, mentre lo è l’indifferenza. Questo atteggiamento rischia non solo di compromettere la crescita e i diritti di tanti bambini autistici, ma anche di limitare lo sviluppo di una comunità che dalle diversità, siano esse sociali e culturali, può trarre insegnamenti e crescere facendone tesoro. Di fronte a temi come l’autismo, che insieme ad altri alimentano diffidenze e talvolta paure ingiustificate, occorre valorizzare le diversità e le loro potenzialità, aiutando chi vive situazioni di disagio a sviluppare le proprie capacità con una corretta formazione, assistenza e integrazione in ambiti diversi, dalla scuola allo sport ad ogni altro settore di interesse. Questo è possibile anche per Michele e Roccastrada sarà al suo fianco”.