PITIGLIANO – Il Comune di Pitigliano, ha ottenuto nei giorni scorsi dalla Regione Toscana la pergamena di eccellenza della civiltà etrusca consegnata dal presidente del Consiglio Regionale Eugenio Giani al sindaco Giovanni Gentili.
La cerimonia si è svolta in occasione della Giornata degli Etruschi e dell’inaugurazione della mostra “Acque sacre, culto etrusco sull’Appennino toscano” che si è svolta a Firenze nel Consiglio Regionale il 29 settembre. Un riconoscimento di grande prestigio che conferma il valore dello straordinario patrimonio archeologico di Pitigliano: dal Museo Archeologico della Civiltà Etrusca situato in un’ala di Palazzo Orsini, al Museo Archeologico all’aperto “Alberto Manzi” a cui si aggiungono le vie cave scavate nel tufo e la necropoli etrusca di San Giovanni Nepomuceno.
Nel Museo Archeologico, inaugurato nel 1995 il cui percorso espositivo ruota intorno al laboratorio di restauro, anch’esso vetrina di reperti di grande interesse, sono raccolti i reperti della collezione Vaselli, provenienti dalla necropoli di Poggio Buco, con numerosi vasi con decorazione geometrica, le ceramiche da Simposio in bucchero detto ‘pesante’ – grandi crateri e anfore per l’acqua (hydria) databili nella prima metà del VI secolo a.C.-, e le ceramiche con decorazioni di animali fantastici dello stile etrusco-corinzio (fine VII-metà VI sec. a.C.).
A questi reperti si aggiungono quelli provenienti dagli scavi di una villa romana scavata tra il 2002 e il 2003 e dalla necropoli di San Giovanni. Il museo all’aperto “Alberto Manzi” nasce invece con una forte valenza didattica e consente al visitatore di immergersi completamente nella storia dei luoghi. Passeggiando nella “città dei vivi” è possibile ricostruire le varie fasi dell’impianto urbano, dall’articolato villaggio protostorico dell’età del bronzo finale, rappresentato da un modello didattico di abitazione del tipo a capanna circolare realizzato in dimensioni vicine al vero, alla città etrusca con la casa a tre vani e portico che consente, con scorci virtuali, di osservarne l’interno. Una via “cava” conduce alla sottostante “città dei morti”, dove è possibile visitare la necropoli etrusca del Gradone, con tombe a una, due e tre camere che è stata in uso dalla seconda metà del VII fin quasi alla fine del VI secolo a.C. Qui è possibile visitare la tomba “dimostrativa” all’interno della quale è stata allestita la sepoltura di Velthur e Larthia e rivivere, in tal modo, la sacralità e le emozioni di una cerimonia funebre etrusca.
“Un patrimonio di grandissimo valore che deve essere valorizzato sempre di più – ha sottolineato l’assessore alla cultura del Comune di Pitigliano Irene Lauretti –, per questo motivo come Amministrazione stiamo lavorando per promuovere iniziative di natura divulgativa al fine di coinvolgere un pubblico sempre più vasto che possa fruire delle aree museali. In secondo luogo vogliamo far aderire le realtà museali ad iniziative nazionali e internazionali sempre con l’intento di ampliare le tipologie di utenza. Infine per il lungo periodo – conclude l’assessore –, i nostri sforzi saranno indirizzati ad ampliare le collezioni di vasi e reperti esposti al Museo Civico”.
Ufficio stampa Musei di Maremma, sito web: www.museidimaremma.it