PORTO SANTO STEFANO – L’Argentario di amianto. Strage di lavoratori e nuovi casi di patologie asbesto correlate in provincia di Grosseto e nell’Argentario. Recenti diagnosi di nuovi casi di mesotelioma e cancri polmonari.
Sembra un bollettino di guerra, eppure non ci sono siti industriali con amianto presso l’Argentario, però l’epidemia è dovuta alle attività che questi lavoratori hanno svolto nelle centrali del campo geotermoelettrico di Larderello e del Monte Amiata, nelle attività di servizio nella Marina Militare e nell’Aeronautica Militare e nella Lucchini di Piombino.
Lavoratori che quindi tornavano in provincia di Grosseto dopo aver svolto la loro attività nei siti in altre province limitrofe e comunque città limitrofe a quella di Porto Santo Stefano.
“Tra i nostri obiettivi principali vi è quello della prevenzione primaria, che si realizza con la diffusione della cultura del rischio zero, esteso a tutti gli agenti patogeni e cancerogeni, oltre che all’amianto, che è un killer silenzioso che non lascia scampo. La presenza di numerose vittime e familiari ci responsabilizza a dover proseguire e rende più efficace la nostra azione”, dichiara l’Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto.
Per questi motivi verranno create due nuove sedi dell’Osservatorio Nazionale Amianto, una a Grosseto e una proprio a Porto Santo Stefano.