GROSSETO – “Evitiamo il baratro”. Questa è la parola d’ordine, ma soprattutto il grido di allarme rivolto ad istituzioni e cittadini, con cui le lavoratrici ed i lavoratori di Province e Città Metropolitane si preparano allo sciopero proclamato per domani 6 ottobre in tutta Italia. «Evitiamo il baratro perché gli enti sono ormai al collasso e servono risorse per consentire l’erogazione dei servizi fondamentali ai cittadini e per tutelare i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, a partire dal pagamento degli stipendi». Affermano Cinzia Fiacchi, Simona Piccini e Sergio Sacchetti rispettivamente di Cgil, Cisl e Uil funzione pubblica.
Cgil, Cisl e Uil chiedono uno stanziamento di risorse adeguato nella prossima legge di Bilancio per salvare gli enti, molti dei quali in dissesto economico; garantire il pagamento degli stipendi alle lavoratrici e ai lavoratori, in alcuni casi in ritardo di molti mesi; difendere la contrattazione integrativa, sbloccare il turn over e stabilizzare i precari.
Saranno oltre 20 mila le lavoratrici ed i lavoratori di Province e cCittà Metropolitane che domani saranno chiamati a scioperare, quasi 250 in Provincia di Grosseto dove Cgil, Cisl, Uil e la RSU della Provincia, in continuità con quanto fatto in questi anni, hanno messo in piedi tante iniziative. Dopo l’assemblea del personale hanno rappresentato al presidente ed al Consiglio provinciale le ragioni dello sciopero e le preoccupazioni del personale che ha chiesto anche azioni forti da parte della politica.
«Stamani, in occasione del mercato settimanale – proseguono i sindacati -, è stato organizzato un volantinaggio per far capire alla cittadinanza che le ragioni dello sciopero stanno anche nel legittimo diritto di tutti ad avere strade sicure e scuole sicure ed accoglienti. A maggior ragione perché la nostra è proprio tra quelle Province che non ha potuto rispettare il termine del 30 settembre per approvare il bilancio e che, anche se riuscirà ad approvarlo, sicuramente non sarà nelle condizioni di rispettare tutti i parametri di equilibrio finanziario».
«In tutto questo percorso, solo una nota grigia, proprio da parte della Provincia. Domani – nella giornata nazionale di sciopero – è stata concessa la disponibilità di palazzo Aldobrandeschi per ospitare un’iniziativa di assoluto rilievo che coinvolge persone importanti. Esprimiamo profondo rammarico che chi – al pari delle rappresentanze dei lavoratori – è chiamato a tenere alta l’attenzione su questa vertenza che si strascina da anni e a dare forza a momenti di mobilitazione come quello di domani, non abbia avuto la necessaria attenzione».
Domani una delegazione di lavoratori della Provincia parteciperà alla manifestazione nazionale in programma a Roma in piazza Montecitorio a partire dalle ore 10 che vedrà la presenza delle segreterie nazionali. personale di Province e Città Metropolitane.