GROSSETO – «Grosseto, si sa, è una piccola città di provincia, ma, diversamente da tutti gli altri quasi ottomila comuni d’Italia, vanta un record assoluto. Grosseto infatti non ha uno, ma ben due sindaci che si alternano, ignari l’uno dell’altro, alla guida della città: Antonio Vivarelli e Francesco Colonna». È Salvatore Allocca, segretario del circolo di Rifondazione comunista di Grosseto, a parlare.
«Tutto ciò – commenta con ironia – potrebbe anche non essere un problema ed addirittura costituire un qualche vantaggio, se non fosse che i due hanno su molti temi opinioni diverse ed a volte contrastanti. Infatti, mentre Antonio Vivarelli partecipa a Maiano di Lavacchio alla commemorazione dei Martiri d’Istia, l’altro, Francesco Colonna vuole intitolare una via a Giorgio Almirante che fu firmatario del bando del 44 che destinava alla fucilazione proprio i renitenti alla leva come i ragazzi di Istia».
«Il primo, a suo dire, ancora si commuove davanti a quella lavagna conservata nel suo ufficio, dove le vittime di quell’eccidio lasciarono un ultimo messaggio, l’altro, senza curarsi del collega – prosegue Allocca -, vanta le lodi del capo gabinetto del ministro Mezzasoma dimenticando in un sol colpo la nostra storia passata e la nostra attuale Costituzione. Certamente l’intitolazione di una via è solo un atto simbolico che non interviene sulla vita materiale dei grossetani. Ma pure i simboli hanno il loro valore e la loro forza».
«E allora se così deve essere che Francesco Colonna faccia un atto di coraggio ed intitoli direttamente una piazza, magari quella della stazione, a Benito Mussolini che oltre alle guerre coloniali, al disastro della seconda guerra mondiale, alla vergogna delle leggi razziali ed alla persecuzione degli oppositori con il carcere, il confino e l’assassinio politico, si dice che riuscisse a far viaggiare i treni in orario». Conclude.