GROSSETO – I sindaci di centrosinistra della provincia di Grosseto si compattano e chiedono insieme al Partito democratico provinciale la revoca del provvedimento che con il quale sono stati aumentati i compensi a Sei Toscana.
«Le cattive abitudini di utilizzare le aziende che offrono servizi pubblici come fonte di guadagni esagerati per pochi cerca di conquistare spazi anche in Toscana, vicino a noi. L’ingiustificato aumento dei compensi dei membri del Consiglio di Amministrazione della SEI è da inquadrare in questa logica che ha devastato tante aziende simili in Italia».
«I sindaci del Partito Democratico della provincia di Grosseto dichiarano il loro profondo dissenso e condannano la scelta di incremento spropositato, inadeguato e ingiustificato dei compensi degli amministratori di SEI. Il virus rappresentato dall’attuale modello di gestione della SEI è da estirpare senza indecisioni. È necessaria un’inversione di tendenza immediata perché in Toscana non devono avere spazio operazioni con questi connotati. Il Consiglio di Amministrazione riconduca a ragionevolezza tutto il suo operato a partire dal ritiro della decisione sui compensi e riapra un dialogo costruttivo e di collaborazione con i Comuni del suo comprensorio e con l’ATO rifiuti».
«In Toscana, nelle provincie di Grosseto, Siena e Arezzo i sindaci presidiano il buon governo che è nella tradizione toscana e i principi etici a cui gli amministratori hanno fatto e fanno riferimento costante. Su queste basi, nel rispetto dei diritti dei cittadini su cui le scelte scellerate della SEI rischiano di ricadere, non ci sono mediazioni possibili».
«I servizi alla collettività devono seguire il criterio dell’efficienza, efficacia ed economicità. Ogni tariffa deve essere frutto di politiche di spesa giustificabili senza sprechi e malcostume amministrativo.
Il Cda di SEI oggi non ha margini: deve fare un passo indietro. Il conflitto che ha aperto non è tra burocrazie, ma con le comunità di aree forti e coese».