GROSSETO – Il fatto non sussiste. Si conclude così la vicenda che ha coinvolto i vertici della San Lorenzo Servizi in una maxi inchiesta che aveva portato al sequestro anche di beni, conti correnti e immobili dei tre dirigenti. Questa mattina era stata fissata l’udienza preliminare per i tre dirigenti: Romeo Banci direttore generale della San Lorenzo servizi, Giovanni Casciani direttore tecnico e Gianluca Picchi, direttore amministrativo assistiti rispettivamente dagli avocati Alessandro Antichi il primo, Riccardo Lottini e Dario Guidi il secondo e Alberto Bancalà il terzo.
I vertici della San Lorenzo Servizi erano accusati di aver inserito in busta paga ferie non godute “giorni di ferie pregresse che sono non solo ripetuti tutti gli anni, ma notevolmente maggiori al massimo concedibile”.
«Per Banci, afferma l’avvocato Antichi – avevamo presentato una consulenza tecnica di parte della consulente del lavoro dottoressa Fasano per Banci (illustrata oggi in udienza), che dimostrava la legittima percezione da parte del mio assistito dell’indennità per ferie non godute».
L’ipotesi di reato era che fosse stata pagata una somma non dovuta, o ci fosse stata una duplicazione delle ferie, o anche che tale monetizzazione di ferie non fosse possibile. In realtà quest’ultima ipotesi era già caduta in sede di riesame, tanto da essere giudicata assolutamente lecita. «Tutto nasce da un esposto anonimo all’interno del Comune – afferma Antichi -. È finito tutto bene, ma non dimentichiamo che c’è stato un sequestro dei beni e dei conti correnti, con la possibilità per queste persone di non utilizzare neppure il bancomat. Infine è stata fatta giustizia, anche grazie ad un giudice che è stato attento a non fare processi inutili ma a perseguire la giustizia».