ROMA – «La Legge contro il caporalato funziona – commenta Luca Sani, presidente della Commissione agricoltura alla Camera dei deputati –. Lo dimostra la maxi operazione dei carabinieri di Poggibonsi e Siena che oggi ha portato all’arresto di tre curdi accusati di “intermediazione illecita” (caporalato) e “sfruttamento del lavoro”».
In seguito all’esposto di un cittadino di Radda in Chianti, che ha segnalato le condizioni precarie e fatiscenti in cui vivevano alcuni stranieri, sono partiti gli accertamenti investigativi che hanno portato alla luce le pessime condizioni di vita di circa 40 operai agricoli, risultati dipendenti di una società d’intermediazione con sede nella Provincia di Grosseto.
Dalle indagini è emerso che gli operai erano sottoposti a ritmi di lavoro estenuanti e comportamenti vessatori, con disparità di trattamenti economici, a seconda dell’etnia; inoltre venivano retribuiti solo in parte rispetto alle effettive ore di lavoro.
«Queste gravi situazioni di illegalità – aggiunge Sani – stanno emergendo non solo al Sud ma anche in altre zone d’Italia, a riprova di quanto fosse necessario un provvedimento ad hoc. Ne abbiamo parlato proprio recentemente anche a Grosseto in un’iniziativa molto partecipata, organizzata dalle associazioni Officina Hermes di Gavorrano e “No Cap” insieme alla CGIL. Dobbiamo continuare su questa strada della repressione – conclude Sani – e nello stesso tempo insistere sulla prevenzione, sviluppando una rete del lavoro agricolo di qualità, così come contenuto nella legge 199/2016. Un plauso a coloro che hanno contribuito a far emergere questa grave situazione tra le province di Siena e Grosseto e a quanti si sono adoperati per la buona riuscita dell’operazione».