SCARLINO – Consiglio comunale dai toni accesi questa mattina nella sala consiliare, nonostante sull’agenda fosse fissato un solo punto (escluse la consueta approvazione dei verbali precedenti e le comunicazioni del sindaco). Un punto, tra l’altro, di amministrazione ordinaria.
Ma la seduta del consiglio e il rispettivo ordine del giorno sono passati in secondo piano a causa dei dibattiti, se così si possono chiamare, di carattere generale.
«Sindaco si dimetta» è lo slogan lanciato dai banchi di opposizione, «Signora Faenzi si vergogni» è la pronta risposta del primo cittadino. Le polemiche accese durante l’assise sono ormai familiari a maggioranza, opposizione e cittadini partecipanti.
Insomma, nella giornata di oggi era in programma la revisione straordinaria delle partecipate, necessaria per procedere con il nuovo bilancio consolidato introdotto dalla normativa nazionale, approvata e deliberata con il solo voto favorevole della maggioranza, dopo l’intervento dell’assessore Francesca Mencuccini che ha spiegato a quali società il Comune rimarrà legata (Acquedotto del Fiora, Epg e Netspring) mentre verranno alienate Rama, Grosseto Fiere, Grosseto Sviluppo, Coseca i.l. e Cevalco i.l. tramite un bando partecipato con altri enti.
«Le partecipate sono dal principio dei vecchi carrozzoni dei governi di sinistra – ha voluto sottolineare subito il capogruppo di minoranza Monica Faenzi –. Nonostante le vostre partecipazioni minime, non siete comunque in grado di esercitare una funzione di controllo. Vorrei solo ricordare la partecipazione alla società in liquidazione Coseca, che non pagava nemmeno i contributi ai propri dipendenti, figuriamoci le tasse. E non solo: come pensate di alienare questi enti pieni di debiti? Per anni avete pagato i contributi per tenere in piedi queste società, perché ve l’aveva detto il partito. Ma avete mai controllato i servizi che pagate con i nostri soldi?».
E sulla scia dei fallimenti societari e in riferimento agli scarsi punti sull’ordine del giorno, Monica Faenzi incalza nuovamente, chiedendo al sindaco di «prendere coscienza del proprio fallimento» e quindi di dimettersi. L’accusa, senza tanti giri di parole, è quella di mancanza di programmazione. «Non esiste nessuna delibera di rilevanza strategica per il territorio, nessun obiettivo a lungo termine, non generate nessun processo e in consiglio non presentate mai un progetto per questo comune. In poche parole quest’amministrazione è assente e il suo sindaco irrilevante. Dovrebbe dimettersi».
«Le sue proposte, invece, dove sono?» ha replicato prontamente il primo cittadino Marcello Stella elencando una serie di sforzi messi in atto su temi come la politica ambientale, le bonifiche, l’aumento delle presenze turistiche, la programmazione estiva, l’assistenza sociale o il regolamento urbanistico. «La programmazione si fa con i bilanci in mano senza creare voragini – ha aggiunto -. Quello che dice lei è ridicolo, non è mai stata costruttiva su nulla, alle riunioni della Consulta non partecipa e dopo mesi, lontana da Scarlino, si presenta qui solo per denigrarci. Si vergogni».
Che la seduta odierna assumesse toni accesi era nell’aria già dal momento della convocazione. La consigliera di minoranza Francesca Travison in questi giorni aveva contestato gli scarsi punti all’ordine del giorno sul proprio profilo facebook: «Dopo un’estate di eventi col contagocce, musei chiusi, chiese chiuse, senza acqua per tre giorni, senza luce per due giorni, senza festa del 19, assemblee pubbliche annunciate e mai fatte, incontri con le mamme per la scuola promessi e mai mantenuti, questo è l’ordine del giorno del consiglio comunale di venerdì prossimo».