GROSSETO – «La coalizione eminentemente civica presentatasi in campagna elettorale, con un sindaco al di fuori delle logiche partitiche, è ormai solo uno sbiadito ricordo. La proposta del capogruppo della Lega Nord al Comune di Grosseto Mario Lolini di intitolare una via della città a Giorgio Almirante, cui è seguita a tamburo battente la corsa di FdI a rivendicare la primogenitura dell’idea, rivela ormai inequivocabilmente che è in atto nella maggioranza che governa il Comune una corsa a chi è più fascista». A parlare sono Gesuè Ariganello, segretario provinciale del Pd, Lorenzo Mascagni, capogruppo in consiglio comunali e tutti gli i consiglieri democratici di Grosseto.
«Almirante rivestì un ruolo rilevante nella Repubblica Sociale Italiana (fu capogabinetto del ministero della Cultura Popolare), e fu dunque parte attiva nella strategia di repressione e di violenza posta in essere dai nazisti e dai fascisti repubblichini in danno dei partigiani e – spesso – anche della popolazione inerme. E’ in questo contesto di violenza e di recrudescenza che si collocano il “manifesto della morte” apparso nei muri della Maremma a sua firma nella primavera del 1944, nonché gli eccidi che colpirono la nostra terra prima della liberazione».
«Redattore della rivista “La Difesa della razza”, egli fu convintamente anti-semita. Né l’antisemitismo né la partecipazione attiva al fascismo repubblicano sono mai stati oggetto di un ripensamento da parte sua, neppure nel dopoguerra.
Dedicargli oggi una via significherebbe recare una ferita alla città, alla sua memoria ed alla sua storia e costituirebbe dunque un atto di prepotenza ideologica nei confronti dei cittadini della Maremma».
«Lo comprese bene qualche lustro fa la maggioranza di centro-destra che guidava il Comune (all’epoca il sindaco era Antichi), che ad un’analoga proposta del medesimo Lolini ritenne opportuno non dar seguito. Oggi chi governa la città sta dando quotidiana prova di incapacità amministrativa; le molte promesse dispensate in campagna elettorale non trovano attuazione: sicurezza, manutenzione delle strade, tombini, PEEP…sono solo alcuni dei cavalli di battaglia che la destra ha cavalcato e dalla quale ogni giorno viene disarcionata. Forse è anche per questo che si creano diversivi e si lanciano provocazioni come quella di dedicare una via ad Almirante».