GROSSETO – I sindacati hanno proclamato lo stato di agitazione nazionale. Non c’è pace per Unicoop Tirreno «In netta contraddizione con il piano presentatoci – afferma la nota di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs – la cooperativa intende ridurre costi e perdite attraverso l’affidamento a terzi di alcune attività, nello specifico la terziarizzazione ulteriore della logistica e l’affidamento a terzi dei reparti pescheria di alcuni punti vendita».
«Di fatto non sono stati rispettati gli accordi e quanto deciso nell’incontro del maggio scorso – afferma Massimiliano Stacchini della Filcams Cgil provinciale – la gestione dell’esubero con il reintegro nei negozi, ma anche la diminuzione del numero dei dirigenti. Insomma è stato fatto tutt’altro rispetto a quanto sottoscritto. Intanto ripartiranno a breve le assemblee». Lo stato di agitazione è di fatto un momento tecnico propedeutico allo sciopero.
«Gli annunci di chiusure e cessioni vengono fatti rimbalzare attraverso tutti i canali (comprese le “voci di corridoio”) – si legge ancora nel comunicato – per poi essere continuamente rettificate e aggiornate, determinando un clima di incertezza e preoccupazione oltre ad alimentare dubbi sull’operato della cooprativa e sulla sua autorevolezza. Tutto ciò rende impossibile governare i processi sia in applicazione dell’accordo, sia nel rapporto con le lavoratrici e i lavoratori».
Sul futuro lavorativo di oltre 100 dipendenti nessuno, al momento, è in grado di fornire alcuna risposta.
«Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs – proseguono i sindacati – esigono che vengano date risposte nette e attendibili che consentano di avere un quadro a medio termine sulla riorganizzazione. Ribadiscono la richiesta che la cooperativa riveda le proprie intenzioni di affidamento a terzi delle attività e che sia in grado di garantire i livelli occupazionali di tutte le lavoratrici e i lavoratori».
Confermando lo stato di agitazione, i sindacati si rendono infine disponibili ad eventuali incontri con la cooperativa per ottenere risposte e chiarimenti sulle questioni sollevate e alla base della protesta.