ROCCASTRADA – Migranti impegnati in interventi di pubblica utilità, dal decoro urbano al taglio dell’erba fino alla pulitura e manutenzione di strutture comunali, con adozione dei luoghi che li hanno accolti. Accade a Roccastrada e a Ribolla, dove i richiedenti asilo sono coinvolti nella pulizia del centro storico del capoluogo e della palestra comunale della frazione per favorire un’integrazione concreta. A coordinare gli interventi, concordati con l’amministrazione comunale, sono i responsabili delle associazioni che si occupano della gestione dei migranti presenti sul territorio, l’associazione “Partecipazione e Sviluppo”, a Roccastrada, e la cooperativa “Uscita di sicurezza” a Ribolla.
Nuove politiche sull’integrazione. “Il coinvolgimento dei migranti in lavori di pubblica utilità – afferma Francesco Limatola, sindaco di Roccastrada – rappresenta un esempio concreto del modello di accoglienza che vogliamo sviluppare sul nostro territorio attraverso lo Sprar, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati che conta sul contributo del Ministero dell’Interno. L’immigrazione è un tema caldo e occorre un cambio di passo da parte di tutte le istituzioni, perché non tutto va bene. Il ministro dell’Interno, Marco Minniti, sta portando avanti un maggiore controllo degli sbarchi, che, in effetti si sono ridotti, ma questo non basta. Servono altre azioni e un impegno maggiore da parte dell’Unione europea, troppo latitante sul tema, e dei Comuni, che hanno la possibilità di gestire e controllare maggiormente la presenza di migranti sui propri territori attraverso lo Sprar e di combattere la tendenza di qualche privato che si è ‘inventato’ soggetto gestore a fini speculativi, visto che le risorse in campo non sono poche”.
Roccastrada verso lo Sprar. “Il Comune di Roccastrada – aggiunge Limatola – è pronto a fare la sua parte per tutelare il suo territorio e la sua comunità, senza rinunciare allo spirito di accoglienza e solidarietà che anima da sempre il suo tessuto sociale. Nelle prossime settimane presenteremo la richiesta di adesione allo Sprar, che prevede un controllo diretto da parte dei Comuni sulla reale integrazione dei richiedenti asilo, stabilisce un numero massimo di migranti da accogliere e va oltre la logica del ‘vitto e alloggio’, eliminando gli attuali Cas, Centri di accoglienza straordinaria che finora hanno accolto i migranti rispondendo ai bandi delle Prefetture. L’accoglienza prevista dallo Sprar, infatti, comprende percorsi individuali di inserimento sociale, corsi di lingua e di orientamento civico con il supporto di mediatori linguistico-culturali e assistenti sociali e il coinvolgimento in progetti di pubblica utilità continuativi, per tenere impegnati i migranti durante la giornata. Azioni che permettono a queste persone di acquisire una propria autonomia, ricambiando la comunità che li ha accolti con benefici anche per il patrimonio pubblico, come nel caso di Roccastrada, dove i migranti adotteranno il centro storico, e di Ribolla”