FIRENZE – La Regione dà alle Asl indicazioni per affrontare le eventuali emergenze dovute a periodi di maggiore afflusso al Pronto Soccorso, come ad esempio durante il picco influenzale che si verifica in inverno. Lo fa con una delibera, presentata dall’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi e approvata dalla giunta nel corso della seduta dello scorso mercoledì.
Tutte le aziende – queste le indicazioni – dovranno predisporre un piano dettagliato con azioni specifiche “pronte all’uso” per ciascun ospedale, che potranno essere messe in atto temnpestivamente nel momento in cui si verificasse un incremento straordinario di accessi. Ogni azienda dovrà trasmettere il proprio piano alla Regione entro il 31 ottobre 2017, e in seguito aggiornarlo ogni anno.
“La Regione ha avviato in questo ultimo anno un processo di profondo ridisegno del sistema dell’emergenza ospedaliera – dice l’assessore Saccardi – Abbiamo definito le reti tempo-dipendenti (trauma maggiore, ictus e infarto), varato il piano di lotta alla sepsi, individuato un nuovo modello di Pronto Soccorso, caratterizzato dalla presenza di tre aree di attività per i percorsi a complessità alta, intermedia e bassa, che modificheranno in maniera significativa le attuali modalità di gestione dei pazienti interne al pronto soccorso. Inoltre, i tecnici dell’assessorato e delle aziende sa nitarie sono al lavoro per definire nuovi modelli organizzativi per meglio gestire le aree di degenza, rafforzando il raccordo con il Pronto Soccorso”.
Il fenomeno del sovraffollamento periodico dei Pronto Soccorso è largamente presente su tutto il territorio nazionale e in molti altri Paesi dotati di sistemi sanitari avanzati, e si concretizza in una situazione nella quale le richieste per i servizi di emergenza superano le risorse disponibili per la cura dei pazienti in Pronto Soccorso. Le cause di questo fenomeno sono molteplici, alcune delle quali determinate dai picchi di iperafflusso di pazienti in Pronto Soccorso per eventi climatici, epidemici o manifestazioni che richiamano in un territorio un cospicuo numero di persone, altre legate a fattori esterni all’ospedale, quali, fra gli altri, l’inappropriato ricorso al Pronto Soccorso, la non adeguata disponibilità di risposte alternative, altre ancora, invece, interne all’ospedale, tra cui un ritardo nelle dimissioni dei pazienti ricoverati nei reparti per acuti.
Il sovraffollamento periodico dei Pronto Soccorso costituisce un problema rilevante che impatta sulla qualità dell’offerta sanitaria sia in termini di sicurezza che di qualità delle cure ai pazienti, e che richiede una risposta diversificata attraverso soluzioni organizzative integrate con interventi articolati su più fronti.