GROSSETO – La Cgil proclama lo sciopero degli straordinari e delle prestazioni aggiuntive dal 22 settembre al 5 ottobre. Lo sciopero, afferma Giovanni Lanti coordinatore provinciale area servizi postali SLC-CGIL nasce dalla preoccupazione «per gli organici di Poste Italiane; timori per gli addetti agli sportelli e per i postini che a breve dovranno confrontarsi con l’avvio della consegna a giorni alterni, nei centri di recapito di Manciano e Paganico. Organizzazione di recapito che in Toscana già esiste nelle province di Prato e Arezzo, dove ha prodotto enormi disservizi, motivo che ha indotto in questi giorni Poste Italiane, dopo un incontro con i sindacati, a ripristinare dal mese di novembre la consegna della posta giornaliera nella città di Prato».
«Dopo i precedenti 90 giorni di agitazioni unitarie abbiamo sentito il dovere come SLC di riaprire il conflitto regionale – spiega Lanti – per coerenza con quanto abbiamo rivendicato insieme e che ancora manca, negli uffici come nei centri di recapito e nelle condizioni di lavoro delle persone: la tutela delle professionalità, dei contratti a tempo determinato, trasformazione certa in full-time, per chi lo richiede, e un incremento di personale agli sportelli».
Per i contratti a tempo determinato la SLC-CGIL parla di geometrie variabili. «In Piemonte, per esempio, i contratti a tempo determinato sono di 30 mesi, in Toscana di 24, mentre potrebbero essere addirittura di 36 mesi. Fatto ancor più grave, alla scadenza, le professionalità formate vengono gettate via rimpiazzando il lavoratori con nuovo personale inesperto, che costa meno in quanto precario».
Agli sportelli inoltre sussiste una grave carenza di personale, in alcune regioni addirittura si preferiscono contratti a tempo determinato piuttosto che fare un programma di sportellizzazioni che comporti stabilizzazioni.
Nell’ambito dello sciopero, sono previste anche prestazioni di cui Poste, secondo il sindacato, sta abusando pur di non effettuare sostituzioni o assunzioni. Nel blocco delle prestazioni aggiuntive chiarisce la SLC-CGIL «sono compresi il conto ore individuale degli operatori di sportello e le prestazioni d’areola dei portalettere, cioè il lavoro aggiuntivo richiesto ai postini in caso di assenza di un collega che non viene sostituito».
La categoria dei postali CGIL chiede, quindi, prospettiva di continuità per il lavoro e «intende tutelare persone che lavorano in condizioni di disagio crescente. Lavoro prezioso anche per Poste e che deve essere dignitoso per le persone».