GROSSETO – «Chi “governa” Grosseto ha definitivamente rivelato la propria indole: meglio lasciar marcire i problemi e giocare a fare le vittime. tentando di lucrare una fettina di consenso elettorale. La vicenda del protocollo d’intesa fra prefettura, sovrintendenza e cooperative sociali per consentire a 6 richiedenti asilo di fare manutenzione nel parco archeologico di Roselle, è stata rivelatrice». Così l’onorevole Luca Sani sulle polemiche scaturite in questi giorni in città per l’impiego di migranti negli scavi archeologici di Roselle.
«Prima CasaPound – aggiunge Sani -, a ruota lo stesso sindaco e poi la Lega, per finire “in bellezza” con le offese di militanti della destra locale al malcapitato don Enzo Capitani sulla pagina facebook dell’assessore Rossi. Tutti solertemente impegnati in una polemica priva di buon senso e all’insegna del più bieco razzismo, per surriscaldare gli animi contro richiedenti asilo e protezione umanitaria, in generale contro i migranti. D’altra parte la “strategia”, chiamiamola così, era già stata delineata con il rifiuto di aderire allo Sprar, perché per il Comune di Grosseto avrebbe significato dover gestire direttamente i problemi dell’accoglienza e integrazione con l’impegno a risolverli. Invece che limitarsi a inveire contro il Governo. Lo stesso tipo di fallimento sperimentato con le politiche di contrasto alla microdelinquenza e al degrado. Che dopo mesi di demagogia e ricette impraticabili, ha portato all’ennesimo scaricabarile nei confronti di prefettura e forze dell’ordine».
«Il sindaco Vivarelli Colonna, evidentemente, ha scambiato Grosseto per il paese dei balocchi, passando da una festa all’altra. Da un selfie a una comparsata video su facebook in piscina o in palestra. Ora però gli alibi sono finiti e deve dimostrare almeno il minimo sindacale nel saper affrontare i problemi della città. Magari evitando d’inseguire CasaPound, Forza Nuova, Sovranisti e Lega su un terreno pericolosissimo di polemica e scontro continuo. Mi chiedo, da questo punto di vista, dove siano finiti i cosiddetti moderati. Quel centro destra di governo che ci dicono esistere in natura, ma di cui non è dato rivelare la presenza. Nemmeno usando un Sonar (sound navigation and ranging)».