GROSSETO – Ha trascorso tutta la notte e tutta la giornata di ieri incatenato di fronte al portone del municipio di Grosseto. La sua protesta ormai va avanti da più di 24 ore. Bruno Falzea protesta contro il Comune e si dichiara vittima della mala giustizia per una vicenda che ormai va avanti da 23 anni. “Per colpa del Comune di Grosseto dal 1994 mi trovo ostaggio della mala giustizia italiana: 23 anni di vita rubata”. Così si legge in uno dei cartelli che ha esposto da ieri di fronte al Comune (leggi anche: Si incatena davanti al Comune: «Mi ha rubato 23 anni di vita»).
Stamattina Falzea ha ricevuto anche la visita dei sanitari intervenuti per monitorare la salute dell’uomo, molto provato da questa esperienza. E sul “caso Falzea” l’amministrazione comunale, nelle persone del sindaco, dell’assessore Rossi, del segretario generale e dei dirigenti e avvocati dell’Ente, anche nella giornata di ieri – come in molteplici incontri da quando si è insediata – ha ricevuto e si è confrontata con il signor Falzea e il suo legale.
Attualmente, esiste un contenzioso del Falzea riguardo il saldo finale del pagamento con la Curatela fallimentare della società che ha costruito la sua abitazione in area Peep, luogo in cui vive da sempre. Lo stesso Falzea ha fatto ricorso al Consiglio di Stato contro il Comune di Grosseto dopo la sentenza del Tar a lui sfavorevole. Il 30 agosto, durante un incontro, ha formulato una proposta al Comune di Grosseto, l’amministrazione sta analizzando la sua proposta che richiede un’attenta valutazione giuridica considerata la complessità del caso che si trascina da oltre 20 anni.
Sarà il Comune a dare una risposta dettagliata in merito a seguito delle dovute valutazioni da parte dei professionisti.L’Amministrazione invita pertanto il signor Falzea a desistere da ogni iniziativa che possa ledere la sua salute.