GROSSETO – «Gli scavi di Roselle, di epoca etrusco-romana, sono una delle zone più suggestive e importanti, dal punto di vista storico, archeologico e culturale, della provincia di Grosseto. Eccellenza archeologica nel panorama storico toscano e italiano. Fino a venerdì 15 settembre 2017. Fino a quella data perché, Prefettura, Ministero dell’Interno e Soprintendenza alle Belle Arti, hanno deciso che la Necropoli etrusca di Roselle può essere usata come laboratorio antropologico di integrazione dei migranti, in accordo con tre cooperative locali, fornitrici di manodopera gratuita, nell’obbligo di dover cercare un passatempo ai propri ospiti (quanti legittimi non è dato saperlo). Un’iniziativa questa, con la quale il Prefetto, interferisce con la linea politica di questa amministrazione, aggirandola con protocolli sottoscritti privatamente e gestendo il bene pubblico a sua personale discrezione». Così si legge nella nota di CasaPound.
«Sulla scia di precedenti esperimenti in altre realtà locali, che vedevano i migranti protagonisti di un volontariato ottimo più per i selfie propagandistici che per le manutenzioni ordinarie di aree verdi e spazi pubblici, la prefettura di Grosseto e la Soprintendenza intendono sacrificare la Necropoli etrusca senza considerare adeguatamente la complessità del sito archeologico e le competenze che richiede. E due sono le motivazioni: o gli uffici senesi delle Belle Arti considerano Grosseto, e quindi anche la sua Necropoli etrusca, il fanalino di coda nel panorama archeologico toscano, oppure questo accordo è soltanto l’ennesimo teatrino per far apparire i migranti come quella risorsa indispensabile che di fatto non è».
«Se gli scavi di Roselle hanno bisogno di manodopera specializzata e volontariato, molti italiani che hanno sostenuto gli studi in archeologia, sarebbero ben disposti a collaborare anche gratuitamente, anche solo per arricchire il proprio curriculum professionale, ma mai nessun progetto, nessuna iniziativa di questo genere sono stati rivolti ai nostri giovani, un vero e proprio razzismo al contrario».
«Sarebbe quantomeno auspicabile che la Prefettura, invece di impegnarsi per i protocolli d’intesa per far fare volontariato ai migranti, si adoperasse con maggiori sforzi per rimpatriare tutti i clandestini presenti sul territorio.».