GROSSETO – Tra agosto e ottobre, le imprese della provincia di Grosseto prevedono di effettuare 2.590 assunzioni: a cercare nuovo personale sarà il 17% delle aziende con almeno un dipendente. Questi dati emergono dalla nuova indagine Excelsior sulle previsioni di assunzione che, a partire dal maggio di quest’anno, viene svolta mensilmente dalle Camere di Commercio (per le imprese con oltre 50 addetti) e da Infocamere tramite l’invio di questionari online e interviste telefoniche. L’indagine è coordinata a livello nazionale da Unioncamere, in accordo con l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro (ANPAL), il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Il 90% delle assunzioni previste dalle imprese grossetane riguarderà lavoratori dipendenti, contro l’84% toscano e l’83% nazionale; in tutta evidenza le aziende locali riservano solo un ruolo marginale ai contratti atipici, ovvero il 10%, molto meno di quanto avviene nei citati contesti di riferimento.
Il 17% delle nuove assunzioni previste avverrà con contratto a tempo indeterminato, valore inferiore rispetto a quanto previsto nei contesti di riferimento (22% Toscana, 24% Italia); il 7% tramite apprendistato, anche in questo caso la quota è minore della media regionale (10%) e nazionale (9%); il 56% con contratto a tempo determinato, 7 punti percentuali in più della Toscana e 3 in meno rispetto all’Italia.
Le assunzioni “stabili” assumono percentuali significative soprattutto in tre settori: manifatturiero (45%), edilizia (43,2%) e servizi alle imprese (41,2%). Al contrario turismo, servizi alle persone e commercio sono i settori che ricorrono maggiormente al tempo determinato (rispettivamente 72,7%, 69,6%, e 67,2%). Il contratto di apprendistato è più diffuso nel manifatturiero, nei servizi alle imprese e nelle costruzioni (con quote rispettivamente del 18,7%, 12,1% e 11,9%).
La maggior parte delle nuove entrate sono previste nell’ambito dei servizi (76,6%) ed in particolare in quelli di alloggio/ristorazione (26,4%) e rivolti alle persone (16,2%). Sempre nei servizi risulta tuttavia significativo anche il livello di assunzioni programmate nel commercio e nei servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone. Le assunzioni dell’industria (23,4%) si concentreranno prevalentemente nelle industrie alimentari ed in quelle meccaniche/elettroniche, mentre alle imprese edili si associa il 10,1% delle nuove entrate provinciali.
Il 77,2% delle assunzioni previste si concentrerà nelle imprese con meno di 50 dipendenti: valore ampiamente superiore alla media regionale (73%) ed ancor più a quella nazionale (65,3%). Il 17,4% delle assunzioni programmate in Maremma riguarderà imprese di medie dimensioni (tra 50 e 249 dipendenti) ed il 5,4% le aziende più grandi.
Per quanto riguarda le figure professionali, il 10% delle nuove entrate sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici (cosiddette figure “high skill”), una quota nettamente inferiore sia alla media regionale (16%) sia a quella nazionale (20%).
Il 7% delle assunzioni riguarderà laureati a fronte del 12% della Toscana e del 14,6% dell’Italia. Al contempo, il 67% dei posti è riservato a diplomati (40% diploma di scuola media superiore e 27% di istituto professionale), mentre nel 26% dei casi è sufficiente aver terminato il periodo stabilito per l’obbligo di istruzione.
Tra i profili maggiormente richiesti dalle imprese maremmane spiccano figure a medio-bassa specializzazione. Ai primi 10 posti troviamo: “camerieri”, “addetti ai servizi di pulizia”, “commessi di negozio”, “camerieri di ristorante”, “manovale edile”, “addetto bar-ristorante”, “addetti alle pulizie di interni”, “cameriere di bar”, “operatore socio-sanitario” e “addetto all’accoglienza clienti”.
Il 35% delle assunzioni programmate interesserà giovani con meno di 30 anni: percentuale più elevata di quella calcolata per la Toscana (33%) ma in linea con il dato italiano (35%).
Per alcune categorie professionali la quota di “under 30” è particolarmente consistente: è il caso degli “Addetti accoglienza, informazione e assistenza della clientela” (il 69,7% delle assunzioni riguarda giovani), “Operatori della cura estetica” (66,7%) e “Personale non qualificato nelle attività industriali e assimilati” (66,7%).
Altro elemento d’indagine di particolare interesse è quello delle figure professionali di difficile reperimento. Il fenomeno riguarda il 27% delle assunzioni previste nell’area grossetana (quasi 700 profili), da confrontarsi con il 26% della Toscana ed il 20,6% della media Italia. In generale, sembrerebbe pertanto che le imprese della provincia abbiano maggiori difficoltà a reperire personale specializzato. Il fenomeno a Grosseto è particolarmente sentito in determinate categorie professionali: “Specialisti della formazione e insegnanti”, dove le assunzioni difficili da realizzare sono il 95% di quelle previste, e “Personale non qualificato nelle attività industriali e assimilate (66,7%). Inoltre, le difficoltà di reperimento tendono a riguardare in gran parte i laureati: nel 37,6% dei casi (si arriva al 78,3% per l’indirizzo linguistico, traduttori e interpreti) contro il 29% dei titolari di Qualifica di formazione o diploma professionale ed il 24,9% dei restanti diplomati. In generale, la principale motivazione addotta dalle imprese per spiegare la difficoltà di reperimento è, nella maggior parte dei casi, legata all’inadeguatezza dei candidati (13,7%) e solo in seconda battuta al ridotto numero degli stessi (8,9%).
Resta di rilevo la percentuale di assunzioni per le quali sarà richiesta un’esperienza specifica nel settore (52,7%) o nella professione (9,8%) con alcuni distinguo. Nel caso dei laureati sarà maggiormente richiesta un’esperienza specifica nella professione (43,5%) mentre per i diplomati le aziende sembrano preferire l’ingresso di personale con esperienza nello specifico settore di attività aziendale (56,7% per i diplomi professionali e 49% per tutti gli altri diplomi).