POGGIBONSI (SI) – Determinati a dare continuità alle scelte di una vita: il tema della salvaguardia di un grande patrimonio storico fatto di scelte coraggiose e di progettualità per il mondo venatorio ha percorso i tanti interventi del quadro dirigente dell’Associazione Regionale Cacciatori Toscani (ARCT) che – in un clima di forte tensione emotiva ed entusiasmo – ha espresso la propria soddisfazione per i risultati sin qui conseguiti, anche sul piano organizzativo e del tesseramento.
Un’associazione «in cammino» l’ha definita Fabio Lupi, difendendo la «dignità culturale» di un’esperienza che si è dimostrata necessaria per la tutela e la salvaguardia di quello «spirito riformista che ha sempre contraddistinto la nostra storia associativa». Queste parole hanno così preceduto la consegna del testimone a Francesco Rustici, designato dall’Assemblea e successivamente eletto dal Consiglio regionale come nuovo presidente ed incaricato di guidare la nuova compagine verso l’obiettivo dell’unità e della concreta realizzazione della Casa comune dei cacciatori in Toscana. Un compito impegnativo in cui sarà affiancato dai due vicepresidenti Luca Giusti e Alberto Ratti. Moreno Periccioli, nel portare il saluto della Federcaccia, ha ricordato la crescita della capacità di confronto sui temi e sulle prospettive della caccia in Toscana e nel Paese che hanno caratterizzato la vita e la crescita della CCT. Un progetto vivo e vitale destinato ad includere, nato «per» e non «contro», e dunque non in contraddizione con altre iniziative quali la Fenaveri. «Necessario adesso» – ha detto Periccioli – «compiere passi decisivi anche sul terreno organizzativo, lasciandosi alle spalle polemiche e posizioni di retroguardia, fondate su logiche caratterizzate più dalla difesa degli apparati che da quella dei cacciatori». Valutazioni condivise da Franco Bindi, presidente dell’ANUU toscana, che ha sottolineato la pari dignità tra i soggetti coinvolti nella vita della CCT, «un’associazione» – quest’ultima – «capace sempre di ragionare sugli obiettivi e sui problemi concreti». Il segretario della CCT, Marco Romagnoli, ha poi ricordato le tante iniziative ed i rilevanti risultati conseguiti dalla Confederazione, dal calendario venatorio alle recenti modifiche sulla legge regionale, dal certosino lavoro sui regolamenti all’attuale forte impegno messo in campo per disinnescare i rischi derivanti dalla revisione della legge sulle aree protette. Il segretario della Confederazione, chiudendo il suo intervento, ha voluto esprimere una sincera gratitudine nei confronti della ARCT, «un’esperienza associativa» – ha detto – «che ha saputo apportare un prezioso contributo alla solidità e alla crescita del percorso unitario intrapreso dalla CCT».
Il focus della giornata, dunque, è stato il ruolo di un attivismo associativo vòlto a tutelare gli interessi di tutti i cacciatori toscani. “Uniti si vince”, il motto che riassume il senso e la ragione del successo della CCT, che rifiuta le polemiche e che punta, con costanza e determinazione, verso la frontiera dell’unità.
Francesco Rustici, nuovo presidente di ARCT, ha 31 anni, è dottorando e laureato in lettere e filosofia ed è stato presidente della federazione provinciale ARCI Caccia di Grosseto, associazione che ha recentemente abbandonato per dare vita, insieme a gran parte degli altri ex dirigenti, alla ARCT. Al termine dei lavori, il neo presidente, ha così concluso: «La nostra associazione nasce con l’obiettivo di rafforzare il processo unitario del mondo venatorio. La sfida che abbiamo davanti è concreta e definita: un percorso comune, una casa comune, una tessera comune».
Il nuovo gruppo dirigente risulta così formato:
Rustici Francesco (Presidente), Barbetti Fiorenzo, Barsacchi Jonni, Barsotti Pierino, Bianchi Mauro, Bettaccini Piero, Ciabatti Pierangelo, De Chiara Matteo, Giusti Luca, Lanzini Alessandro, Lupi Fabio, Marchi Silvano, Menchini Stefano, Moretti Silvio, Mori Alberto, Pasqualetti Paolo, Ratti Alberto, Righi Silvano, Rinaldi Franco (Pisa), Rinaldi Franco (Siena), Rocchi Euro, Rustici, Talluri Marco, Terrosi Ivan