GROSSETO – Continuano gli attestati di vicinanza ai lavoratori Securpol. «La vicinanza ai maltrattati lavoratori di Securpol – sottolinea il segretario della Filcams Cgil, Massimiliano Stacchini – si può manifestare in molti modi. La Cgil ha scelto di presidiare con determinazione e continuità una vertenza nazionale complicatissima, con risvolti quasi incredibili per illegalità e omissioni perpetrate dal management dell’azienda.
Poiché lunedì 11 settembre sarà discussa dal tribunale di Civitavecchia la richiesta di sblocco dei 5 milioni di euro congelati sui conti della società Securpol Group srl, abbiamo chiesto ai lavoratori di avere ancora un po’ di pazienza, evitando di dare le dimissioni per giusta causa. In questo momento infatti, stante l’insolvenza dell’azienda e la nomina recente dei commissari liquidatori, non può essere aperta una procedura di cassa integrazione per crisi aziendale».
«Se i cinque milioni saranno sbloccati dal Tribunale – prosegue – una parte servirà a pagare i lavoratori, e una parte a liquidare parzialmente i fornitori più importanti. Il prossimo 22 settembre, inoltre, i commissari giudiziari presenteranno una memoria sullo stato della società al tribunale, che a sua volta, probabilmente entro fine mese, deciderà sull’opportunità di aprire una procedura conservativa oppure disporre il fallimento. In questo caso, ci sarà un onere per le casse dello Stato di circa 10 milioni di solo Tfr e di 3 milioni per le ultime tre mensilità.
Una volta che il tribunale avrà dato risposta a quest’ultima questione, il ministero riconvocherà il tavolo di confronto cui parteciperemo come sindacato. Purtroppo – conclude il segretario della Filcams Cgil – la Securpol ha circa 200milioni di euro di esposizione fiscale per mancati pagamenti, e nemmeno si trova più il Durc. Con ripercussioni per il pagamento dei servizi effettuati a Enti pubblici. Sarà una vertenza lunga e difficile, ma i lavoratori possono stare certi che la Cgil ci impegnerà le proprie migliori energie».