ORBETELLO – “Avrei voluto evitare di prendere la parola personalmente ma, purtroppo, le circostanze me lo hanno impedito. Il tentativo del sindaco Casamenti di spostare l’attenzione e di andare alla ricerca ad ogni costo di un capro espiatorio in riferimento al problema del sollevamento delle polveri nell’area dell’ex Sitoco ha dell’incredibile e dato che le sue accuse sono, ancora una volta, rivolte verso la mia persona, in qualità di ex sindaco sento forte la necessità di fare chiarezza”. A scriverlo è Monica Paffetti, ex sindaco di Orbetello.
“Il Comune di Orbetello – aggiunge l’ex primo cittadino – in tale circostanza avrebbe dovuto sollecitare tutte le forze in campo a partire dalla Regione passando da Ministero, Arpat, protezione civile e parte privata. Ciò a cui abbiamo assistito, invece, è stato un incespicare che ha reso manifesta l’incapacità nel gestire un evento in cui era ed è necessario tutelare la salute pubblica.
L’incarico che ho ricoperto fino al 2016 mi ha insegnato che in queste situazioni bisogna agire con rapidità. In occasione del primo evento era necessario procedere con l’attivazione della protezione civile per abbassare le polveri. E invece nulla è stato fatto, se non vantarsi di aver predisposto qualche prelievo e accusare la sottoscritta, peraltro senza alcun fondamento, nel tentativo decisamente maldestro di mettere a tacere la parte politica avversa. In merito alle accuse a me mosse, tenterò di chiarire la situazione all’attuale sindaco e ai cittadini in modo tale da non creare fraintendimenti. Dal 2011 al 2016 ho preso parte a 5 conferenze dei servizi e conferenze degli enti alla presenza di Regione, Ministero, Arpat, Asl, Ispra e Istituto superiore della sanità e mai si è palesata la necessità di affrontare il problema del sollevamento delle polveri. La collaborazione con gli enti preposti, dunque, è stata massima e, qualora se ne fosse palesata l’urgenza, l’amministrazione che guidavo non avrebbe esitato a dare seguito ad interventi rapidi e risolutivi. Tra l’altro, non ho ricordo di cittadini o associazioni locali che si sono rivolte al Comune o che hanno manifestato in altro modo un fenomeno del genere”.
“Un aspetto non meno rilevante – aggiunge Paffetti – riguarda il fatto che, come ha evidenziato correttamente l’Arpat, la necessità della bonifica dell’area dell’ex Sitoco è nota dal ‘95. In 15 anni di amministrazione di centro destra, però, a tale riguardo non c’è stato altro che un silenzio assordante. L’allora sindaco Matteoli, il commissario della laguna, il vicesindaco Teglia oggi presidente del consiglio, l’allora assessore Covitto attualmente facente parte della giunta e lo stesso assessore Casamenti oggi sindaco forse non si erano resi conto della portata del problema? E Casamenti stesso che per cinque anni è stato all’opposizione perché non ha mail sollevato la questione delle polveri se, come dice, ne era a conoscenza? Il dato di fatto è uno solo: dal mese di luglio del 2017 le polveri si stanno sollevando dall’area e vengono spinte dal vento verso il centro abitato e il sindaco non sta facendo nulla per risolvere il problema, diffamando chi il proprio lavoro lo ha fatto con serietà e fatica a partire, ad esempio, dalla stesura del piano di protezione civile che durante i governi di centro destra di fatto non esisteva.
Oggi il sistema di allerta c’è e non si deve avere il timore di attivarlo. È lo strumento più rapido ed efficace di cui il nostro Comune dispone per tutelare la salute dei cittadini. Se il sindaco lo avesse attivato a luglio, oggi almeno le polveri non sarebbero più un problema. Andare alla ricerca disperata di un capro espiatorio e tentare di nascondere la polvere sotto il tappeto in senso reale e figurato, accusando me di negazionismo solo per nascondere la propria inadeguatezza è assurdo, falso e inconcepibile e non servirà a risolvere la situazione”.