GROSSETO – Annunciare la bellezza della fede attraverso l’arte, attingendo al ricco patrimonio di opere esposte e conservate al Museo diocesano di arte sacra e riportandole, per brevi periodi, nella Cattedrale di Grosseto.
E’ questo l’obiettivo di fondo di “ArtetraNoi”, l’iniziativa promossa dalla diocesi di Grosseto attraverso l’ufficio cultura e la collaborazione dell’ufficio beni culturali ecclesiastici.
“ArtetraNoi” esprime il desiderio di far sì che opere d’arte sacra, nate come segno della fede di un popolo, possano essere utilizzate per comunicare la fede e per evangelizzare, proprio all’interno del luogo per il quale la gran parte di esse furono commissionate nel corso del tempo. Questa è stata, infatti, nei secoli, una delle principali funzioni dell’arte a tema religioso: dagli affreschi alle tele, alle sculture, l’arte è una straordinaria ed efficace forma di catechesi perché evangelizza attraverso le immagini, i colori, le forme.
Ma c’è dell’altro: l’arte sacra è anche la testimonianza di come un popolo, anche in periodi di povertà, abbia voluto lodare e celebrare Dio, la Vergine, i Santi dedicando loro un’opera, che ha impreziosito chiese e luoghi di culto, aiutando generazioni di fedeli a pregare e a pregare meglio. Un rapporto dialogico che può funzionare anche oggi, in un’epoca in cui siamo assuefatti di immagini, rischiando di perdere la capacità di stare dinanzi ad esse e di contemplarle. Da qui l’idea di riportare periodicamente in Cattedrale opere esposte nel museo d’arte sacra e farle dialogare con la comunità grossetana attraverso iniziative di preghiera e culturali.
Il primo di questi momenti sarà venerdì 8 settembre, festa liturgica della Natività di Maria, quando in Duomo sarà esposto il quadro “Madonna con Bambino, san Gerolamo e san Bernardino”, opera del ‘400 realizzata da Girolamo di Benvenuto. Il quadro, collocato all’interno di una teca protettiva, sarà esposto sul lato sinistro del presbiterio della cattedrale, in direzione dell’altare del Crocifisso e potrà essere ammirato fino al 29 ottobre, quando si concluderà la seconda edizione della “Settimana della Bellezza”, dedicata quest’anno al tema della speranza.
L’iniziativa gode del patrocinio del Comune di Grosseto, che ha sposato l’iniziativa della Diocesi, e del sostegno finanziario della Fondazione Giovanni Paolo II, onlus con sede a Pratovecchio (Arezzo) che si occupa di dialogo, cooperazione e sviluppo nelle terre martoriate del Medio Oriente e di altre zone del mondo svantaggiate, in aiuto soprattutto dei cristiani, che spesso offrono una testimonianza eroica e pacifica in territori insanguinati dalle guerre.
“Ogni epoca storica – commenta il vescovo Rodolfo – ha espresso con linguaggi artistici propri il desiderio di bellezza e di dialogo con Dio. Oggi è tempo di tornare a recuperare questa funzione dell’arte sacra, affinché attraverso di essa si continui ad annunciare la bellezza cristiana. Il progetto ArtetraNoi nasce con questo desiderio e questa volontà”.
“Crediamo – sottolineando don Roberto Nelli e don Franco Cencioni, direttori, rispettivamente, dell’ufficio diocesano cultura e dell’ufficio beni culturali ecclesiastici – che l’esperienza di ArtetraNoi possa diventare una bella opportunità per tante persone, con la possibilità di percepire come la fede di un popolo, che ha generato tante opere d’arte, oggi come ieri può abbeverarsi alla bellezza di un quadro per intessere un dialogo aperto e fiducioso con Dio. Ringraziamo la Fondazione Giovanni Paolo II per il sostegno a questo progetto e il Comune per il patrocinio”.
“Il valore della cultura, dei messaggi in essa contenuti, va di pari passo con la possibilità di poter usufruire della stessa – dice il vice sindaco di Grosseto e assessore alla Cultura, Luca Agresti -. Che sia un’opera artistica, un evento musicale, uno spettacolo teatrale, un incontro letterario non può raggiungere la pienezza del suo valore se non viene messo a disposizione di tutti. Questo uno dei compiti di cui devono tenere conto le istituzioni pubbliche nella fase di progettazione delle politiche culturali. Per questo cogliamo con grande favore l’iniziativa della Diocesi di Grosseto di portare fuori dal loro tradizionale luogo di conservazione ed esposizione le opere sacre custodite nel Museo archeologico cittadino nella sezione ad esse dedicate. L’arte che va dai cittadini, in questo caso nella ‘casa’ dei fedeli, è passo verso questa direzione; nella direzione della crescita culturale di tutta una comunità”.
LE INIZIATIVE IN PROGRAMMA – Attorno alla esposizione, in cattedrale, del dipinto “Madonna con Bambino, san Gerolamo e san Bernardino”, la Diocesi proporrà due momenti importanti. Il primo la sera di venerdì 8 settembre, giorno in cui inizierà l’esposizione. Alle 21.15, infatti, sarà offerto un tempo di contemplazione e preghiera di fronte al dipinto, con la presentazione dell’opera a cura dell’artista Massimo Lippi e uno spazio di contemplazione silenziosa, in cui ciascuno potrà lasciarsi guidare dalla riflessione e dalla meditazione. La serata sarà arricchita dall’animazione musicale dell’Ensemble polifonico “Pier Luigi da Palestrina”, che inframmezzerà il momento di preghiera con canti appropriati.
L’altro appuntamento sarà sabato 16 settembre, quando alle 21.15 in cattedrale sarà messo in scena “Mistero. Gioia/Luce/Dolore/Gloria”, con Francesca del Fa, con la drammaturgia e la regia di Fabio Sonzogni. Lo spettacolo racconta i misteri del Rosario con il corpo. Una scena completamente sgombra, vuota, nella quale far agire il corpo e la voce di una sola attrice-ballerina. L’origine del dramma è la gravidanza inattesa di una giovane donna dei nostri giorni. Prima i conflitti legati alla scelta di far nascere oppure no il bambino, e poi la lacerazione dei mille punti interrogativi, generano il movimento della messa in scena. La protagonista è abitata dal dubbio e ogni volta che afferma una cosa ne enuncia anche il contrario. A confortare il suo strazio è il Rosario, la preghiera, lo sguardo di Maria. Un rimbalzo continuo tra dubbio e litania, tra domanda e testimonianza, fino alla catarsi finale, il quarto mistero, la Gloria.