GAVORRANO – Due piccoli ritrovati in momenti diversi nella zona di Gavorrano, sono stati liberati ieri nell’ambito dell’iniziativa “Calici di stelle’ organizzata dal Comune di Gavorrano.
Continua quindi la collaborazione tra Sos Animali Onlus e Progetto Migratoria. Entrambe le associazioni molto impegnate anche nell’educazione. “Non possiamo nascondere che il lavoro riguardante le attività di recupero di fauna selvatica sia complesso e molto delicato – afferma Fiora Branconi presidente Sos Animali Onlus -. Ma siamo soddisfatti della sensibilità dei cittadini che sta aumentando sempre di più verso la fauna selvatica che vive nei nostri territori. Il nostro obiettivo è recuperare e sopperire là dove l’attività antropica ha creato disagio alla natura, andando ad alterare o a danneggiare la vita animale. La fauna che vive nei nostri territori è nata selvatica e la nostra mission è proprio tentare di riportarla alla sua naturale libertà.”
“Ermete e Chicco sono stati recuperati proprio nelle zone limitrofe a Gavorrano ed è sempre una soddisfazione riuscire a liberarli e farli tornare alla vita naturale – dichiara Luca Bececco presidente Progetto Migratoria mentre sta per liberare il piccolo rapace -. Purtroppo arrivano spesso recuperi o segnalazioni di assioli che vengono confusi per piccoli pulli di gufo o di civetta. Ma attenzione: in realtà l’assiolo è un rapace notturno la cui dimensione da adulto arriva ad un massimo di 20 cm di altezza.”
“Dal soccorso alla liberazione, sono tutti momenti di forte stress per gli animali recuperati dichiara la biologa Claudia Biliotti -ricordiamo sempre che si parla di fauna selvatica e quindi non abituata alla presenza o al contatto con l’uomo. In particolare gli assioli, che attuano comportamenti di difesa come la tanatosi, ovvero la simulazione di una “finta morte”, scatenata proprio dalla paura e dallo stress della manipolazione. Attenzione anche ai pullus: i piccoli di assiolo sono nidifughi e di norma non andrebbero raccolti, perché tendono a lasciare il nido ancor prima di aver imparato a volare. Se vengono ritrovati a terra in boschi, parchi, campagne vanno posizionati in alto, nel nido o su un ramo. I genitori continueranno a nutrirli di notte, quando ce ne saremo andati. Prima di avvicinarsi a un animale – conclude la biologa – prima di cercare di prenderlo: osservate la situazione, cercate di capire se c’è una reale difficoltà o un reale pericolo e valutate a distanza se è necessario attivare l’intervento di recupero.”