GAVORRANO – E’ polemica sulla decisione di trasferire gli studenti del plesso elementare di Gavorrano capoluogo in quello delle scuole medie. L’edificio si trova a fianco. In pratica 30 metri da percorrere in più, una distanza che certo non cambia il mondo a nessuno, se non fosse, che la decisione è stata presa senza coinvolgere i genitori e, in fondo, anche perché a Gavorrano la chiusura di esercizi e strutture pubbliche degli ultimi mesi sta lasciando un alone di sconforto tra gli abitanti.
Abbiamo pubblicato nella giornata di ieri una lettera di protesta di alcuni genitori che contestano proprio il metodo in cui il trasferimento è stato applicato, ovvero la completa mancanza di comunicazione da parte del Comune nei confronti delle famiglie. Una lettera che parla anche di paura di eventuali conseguenze negative per i bimbi e la domanda sul futuro del plesso inutilizzato.
William Capra, capogruppo di maggioranza, in un lungo post su facebook ha espresso ieri sera la sua indignazione delle accuse sollevate dai genitori, un post che ha provocato tantissimi commenti, in cui cerca anche di spiegare le ragioni che hanno portato alla decisione.
«Leggere questo oggi fa male, anzi malissimo. Leggere di alcuni genitori, che peraltro non si firmano, parlare in questi termini offende la decenza» – scrive Capra nel suo post in cui smentisce anche categoricamente che la struttura sarà utilizzata per accogliere migranti.
Le parole chiave di questa faccenda sono inagibilità e comunicazione.
In un’intervista telefonica Capra difende la scelta della chiusura del plesso elementare. «La scuola non è agibile e fuori norma anche a causa della mancanza di uscite di sicurezza. Se qualcuno a settembre si fosse svegliato e avesse fatto un esposto come ad esempio a Ribolla, avremmo comunque dovuto chiudere l’edificio. Il problema è che non abbiamo risorse economiche e umane per affrontare la situazione. Questo purtroppo non piace ma è la triste verità. Abbiamo così deciso di razionalizzare la struttura delle medie che è quella più sicura. I bambini saranno spostati di pochi metri e ognuno avrà i propri spazi a disposizione. È stata fatta davvero la scelta giusta».
Per quanto riguarda la comunicazione, Capra ammette che poteva essere gestita meglio. «Non mi aspettavo questa reazione» – dice il capogruppo, «l’amministrazione, insieme agli uffici tecnici ha deciso la chiusura alla fine dello scorso anno scolastico, quindi a giugno. E’ stato convocato un incontro con i genitori il 24 luglio, ma tanti genitori ne erano già al corrente».
Secondo i genitori, infatti, l’incontro è stato richiesto proprio dalle famiglie che si erano accorte dei lavori e del trasloco in via delle Scuole. La voce della chiusura del plesso si è quindi sparsa nel borgo ancora prima della comunicazione ufficiale di fine luglio.
«Per quanto riguarda l’articolo apparso ieri –conclude Capra -, non sappiamo né chi siano né quanti siano questi genitori e se abbiano o meno partecipato all’incontro fatto. Credo comunque che la maggioranza dei genitori abbia capito il motivo della scelta».