ISOLA DEL GIGLIO – «Infiltrazioni di liquami in alcune abitazioni e proprietà private sino alla spiaggia dello “Scalettino” determinando una pericolosa situazione di carattere igienico-sanitario, con forti disagi e danni economici, seguita dall’emissione di un’ordinanza di divieto di balneazione». È la situazione descritta la gruppo consiliare Progetto Giglio che ha anche presentato un ainterrogazione urgente all’amministrazione comunale.
L’interrogazione parte dai lavori stradali di via del Castello. «L’amministrazione deve fare in modo che le acque provenienti da una strada di sua proprietà e aperta al pubblico transito siano idoneamente convogliate in modo da non creare una situazione di pericolo per i terzi e non si riversino nei terreni privati adiacenti; i fossi laterali di scolo in Via del Castello sono stati eliminati per far posto a muri di recinzione privati determinando, in caso di pioggia, un fiume d’acqua che, data la pendenza della strada, risulta estremamente pericoloso per cose e persone». Quello che, secondo l’opposizione, sarebbe successo nei giorni scorsi a causa di una pioggia «tra l’altro non molto violenta e di breve durata, che ha provocato la fuoriuscita di acque reflue».
«Nei confronti dei cittadini l’amministrazione è tenuta all’osservanza del divieto di neminem laedere che di per sé implica l’obbligo di adottare, nella costruzione delle strade pubbliche gli accorgimenti ed i ripari necessari per evitare che, dalla strada, le acque, che nella medesima si raccolgono o che sulla stessa sono convogliate, possano defluire in modo anomalo nei fondi confinanti, così impedendo di arrecare loro un danno ingiusto. A nostro avviso le modalità di revoca dell’interdizione temporanea al pubblico ed alla balneazione dell’arenile denominato ‘Spiaggetta del Demos’ al fine di preservare la salute pubblica risultano poco plausibili considerato che si sono ritenute valide “le interlocuzioni (?) trattenute con l’Università la Sapienza – dipartimento Ecologia Marina, settore che opera nel campo del monitoraggio marino nell’ambito della bonifica e ripristino dei fondali successivi al naufragio della m/n Costa Concordia” e non conoscendo le modalità di monitoraggio dell’inquinamento che riguardava in particolare la spiaggia».
I consiglieri Paola Muti, Alessio Agnelli, Gabriello Galli chiedono «quali misure intenda adottare l’Amministrazione Comunale per assicurare il rispetto delle norme di carattere igienico-sanitario e ambientale e per valutare eventuali responsabilità di carattere amministrativo, anche in previsione di future piogge (più o meno forti) in Via del Castello; se il progetto esecutivo dei lavori di pavimentazione della strada di Via del Castello, abbia riportato tutti i pareri di rito ed in particolare quello dell’Azienda USL e quello del gestore del Servizio fognatura dell’Acquedotto del Fiora, e se lo stesso progetto è conforme alla normativa di Acquedotto del Fiora Spa, relativamente “allo scolo delle acque meteoriche”; se il progetto esecutivo realizzato ha tenuto conto del diametro della fognatura esistente e se prevedeva nella Via del Castello una doppia rete fognaria delle acque scure e di quelle chiare per l’immissione delle acque meteoriche attraverso le apposite “griglie” realizzate; se gli elaborati progettuali approvati abbiano ripristinato i fossi originari nei quali scaricavano le acque meteoriche che, a quanto si dice, sono stati sottratti all’uso pubblico e (illegittimamente) acquisiti alle proprietà di privati, con la costruzione di muri a confine e la modifica della pendenza stradale con la conseguenza che la strada di Via del Castello durante le piogge diventa un vero e proprio fiume, essendo stati eliminati – così sembrerebbe – tutti i fossi sui lati e a valle della strada stessa; a chi vada attribuita la responsabilità per i danni prodotti ai privati dovuti all’allagamento della loro proprietà da malsane acque reflue che ha determinato una seria situazione di carattere igienico-sanitario, con forti disagi e danni economici per i proprietari che molto probabilmente chiederanno un risarcimento; se si intende adire le vie legali per costituirsi, come parte lesa, verso chi ha asseverato i lavori che hanno prodotto anche rilevanti danni d’immagine, nel pieno della stagione estiva, per il Comune».
«Al presidente di Acquedotto del Fiora Spa si chiede di far conoscere se l’Amministrazione Comunale di Isola del Giglio abbia chiesto ed ottenuto – come sembra di capire – l’autorizzazione all’immissione delle acque meteoriche e di pioggia nelle rete fognaria comunale, attraverso apposite griglie, in Via del Castello a Giglio Porto».