GROSSETO – Anche l’Ombrone, come molti altri fiumi toscani, ha perso quasi l’80% della portata di acqua rispetto a un anno fa. La situazione idrica è molto difficile e mette in ginocchio non solo la sopravvivenza dell’ecosistema fluviale ma anche le riserve d’acqua destinate sia ad uso agricolo sia ad uso idropotabile. Il tema della conferenza, organizzata in località La Steccaia da Legambiente, è stato il contratto di fiume come soluzione per salvaguardare la salute del fiume e gestirlo in maniera sostenibile. Legambiente lancia l’allarme e ribadisce l’importanza di una pianificazione territoriale che preveda la realizzazione di piccoli bacini a monte.
“La cura e la manutenzione del fiume, unita a un controllo sui prelievi d’acqua, rappresentano – ha spiegato Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente – le assi portanti di una politica concreta di conservazione del bacino fluviale dell’Ombrone. Occorre una corretta manutenzione e una pianificazione territoriale per dare vita ai contratti di fiume che rappresentano dei mezzi fondamentali per la concertazione tra i vari soggetti interessati alla salvaguardia del fiume Ombrone. Il contratto di fiume creerebbe anche una forte sinergia fra i diversi soggetti che si occupano dell’asta fluviale del fiume, tutelando in modo significativo l’intero sistema fluviale che, in questo momento, è in gravissima difficoltà per la drastica diminuzione della portata d’acqua”.
“Questo è certamente un incontro importante, su un tema che al Consorzio Bonifica sta particolarmente a cuore – ha detto Fabio Bellacchi, presidente del Consorzio Bonifica 6 Toscana Sud -. Siamo preoccupati, in questo periodo, per la siccità e la carenza di acqua, ma questo non significa che ci siamo dimenticati di come l’Ombrone possa improvvisamente tornare a fare paura. Sappiamo che prima o poi ricomincerà a piovere, per cui stiamo portando avanti una serie di lavori importanti sul nostro fiume, volti principalmente a rinforzare le sponde, ma anche in futuro, a diminuire le perdite di acqua, elemento fondamentale per l’irrigazione e la nostra agricoltura”.
Nel corso dell’iniziativa, alla quale hanno partecipato Stefano Ciafani direttore generale Legambiente, Angelo Gentili responsabile Legambiente Turismo, Fabio Bellacchi presidente Consorzio di bonifica Sei Toscana sud, Fabio Pozzobon esperto Contratti di fiume del Piave. Nel corso della mattinata è stato srotolato uno striscione con la scritta “Fermiamo la febbre del Pianeta”, per ribadire l’impegno nella lotta ai cambiamenti climatici.