GROSSETO – «Quello dei rifugiati, ma diremmo meglio dei migranti, è un fenomeno di dimensioni epocali che sta cambiando i sentimenti non solo della nostra terra, ma delle popolazioni dell’intero emisfero nord del mondo. Lo sa bene chi ha un ruolo nelle istituzioni pubbliche, soprattutto nei Comuni, quando è chiamato a far fronte alla necessità di accogliere persone che fuggono da fame e guerre, ed in pari tempo a confrontarsi con le paure di sempre più numerosi cittadini che vedono questi fenomeni come un pericolo per le proprie condizioni di vita». A parlare sono Lorenzo Mascagni, capogruppo PD nel consiglio comunale, e Carlo De Martis, capogruppo Lista Mascagni, che intervengono sulla ipotesi di adesione allo Sprar per il Comune di Grosseto.
«I due poli del problema sono entrambi rilevanti: da un lato, infatti, non possiamo smarrire i valori fondamentali su cui si è costruita la nostra cultura (tra questi, la solidarietà e l’accoglienza); dall’altro occorre dare delle risposte alle preoccupazioni dei cittadini, senza le quali avranno vita sempre più facile i piromani della rabbia e della paura, che su quelle preoccupazioni stanno costruendo le loro fortune politiche».
«Il fenomeno va dunque governato, non semplicemente subito. E per farlo ci vogliono intelligenza e lungimiranza. Un modo per farlo è quello di aderire allo SPRAR, ovvero il sistema di accoglienza diffusa individuato dal Ministero dell’Interno, in virtù del quale il Comune che vi aderisce può gestire l’accoglienza individuando i luoghi e garantendosi non più di 2,5 migranti ogni mille abitanti».
«Diversamente ci si espone al rischio che, in caso di bisogno, i Prefetti – previo bando pubblico – individuino privati disponibili ad offrire strutture per la realizzazione di Centri di Accoglienza Straordinaria (CAS), come di recente accaduto a Magliano in Toscana, senza che i Sindaci possano interloquire».
«E’ di tutta evidenza, dunque, che mentre con lo SPRAR il Comune gestisce l’accoglienza e la contiene in numeri ragionevoli, senza è esposto a decisioni dall’alto sulle quali nulla può fare.
Colpisce pertanto – anche se non stupisce – che dentro l’amministrazione comunale di Grosseto le forze politiche più estremiste stiano tentando di imporre al Sindaco di non aderire allo SPRAR».
«In queste settimane il Movimento per la sovranità, CasaPound, Fratelli d’Italia, hanno fatto a gara a chi urlava più forte contro i migranti. Nei fatti, però, dimostrano di perseguire la politica opposta. Invece di fare manifestazioni folkloristiche, utili solo a lucrare qualche consenso, consentano al Sindaco di Grosseto di aderire allo SPRAR, un modo serio e concreto per affrontare il fenomeno e renderlo sostenibile per la comunità».
«Diversamente dovremo prendere atto che la destra locale ha solo interesse ad agitare il problema, ma non a risolverlo. C’è da sperare che il Sindaco di Grosseto mostri questa volta – su un tema così serio e delicato – la schiena dritta, senza farsi imporre le scelte dalle componenti più estreme».