MANCIANO – Riscoprire le essenze autoctone per alimentare gli ovini durante tutto l’anno in maniera sostenibile, sia dal punto di vista economico che ambientale, e migliorare la qualità del latte e dei suoi prodotti, a partire dal Pecorino Toscano DOP. E’ quanto propone, in sintesi, il progetto ‘Stilnovo, sostenibilità e tecnologie innovative per la filiera latte ovino’, coordinato dal Caseificio Sociale Manciano con il contributo scientifico della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, dell’Università di Pisa e dell’Università di Firenze e al centro della conferenza “Dal progetto Stilnovo alle iniziative per la sostenibilità e l’innovazione della filiera del latte ovino” che si è svolta oggi, lunedì 7 agosto al Caseificio Sociale Manciano nell’ambito delle iniziative di Festambiente, in corso a Rispescia fino a martedì 15 agosto. La conferenza è stata coordinata da Angelo Gentili, della segreteria nazionale Legambiente, con la partecipazione di Beppe Croce, responsabile nazionale agricoltura di Legambiente; Carlo Santarelli, presidente del Caseificio Sociale Manciano e Andrea Serra, per il Comitato scientifico Stilnovo che riunisce i tre atenei toscani.
‘Stilnovo’ è un progetto di filiera finanziato dal Programma di Sviluppo Rurale, PSR, 2014-2020 della Regione Toscana per migliorare la qualità del latte ovino grazie a innovazioni di processo e di prodotto, frutto del trasferimento di conoscenze e tecnologie messe a punto dalla Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, dal Centro interdipartimentale di ricerche agro-ambientali (CIRAA) dell’Università di Pisa e dal Dipartimento di scienze delle produzioni agroalimentari e dell’ambiente (DISPAA) dell’Università di Firenze. Il progetto coinvolge 9 soci allevatori del Caseificio Sociale Manciano, una parte dei loro greggi e aree di pascolo per circa 8 ettari, dove saranno introdotte pratiche agricole sostenibili per migliorare la qualità del latte, il benessere degli animali e la produttività delle imprese. Il latte ovino prodotto dai soci partecipanti al progetto corrisponde a circa 500 mila litri all’anno, monitorato dal laboratorio interno accreditato al Caseificio Sociale Manciano.
Gli obiettivi economici e ambientali. Sul fronte economico, ‘Stilnovo’ punta a diminuire i costi di alimentazione delle pecore e ad aumentare l’efficienza riproduttiva del gregge, con conseguente miglioramento della qualità del latte e della sua resa casearia. Sotto l’aspetto ambientale, invece, ‘Stilnovo’ punta a migliorare la fertilità dei terreni, diminuendo il rischio di erosione idrogeologica e tutelando la biodiversità locale, e a ridurre le emissioni degli allevamenti e l’abbandono delle aree marginali. Il progetto è completato da una ricerca per rendere edibile la crosta dei formaggi.
“La conferenza organizzata nell’ambito di Festambiente, che ringrazio per averci coinvolto anche quest’anno – afferma Carlo Santarelli, presidente del Caseificio Sociale Manciano – ha offerto l’occasione per far conoscere da vicino il progetto Stilnovo e il nostro impegno, insieme alle tre università toscane, per migliorare continuamente la qualità della materia prima, il latte ovino, in ottica sostenibile sia per gli allevatori che per l’ambiente, risorsa primaria della Maremma da tutelare e valorizzare”.
“Questo progetto ci fa capire quanto la pastorizia in Maremma – ha detto Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Festambiente – sia all’avanguardia e riesca a conservare la tradizione e, allo stesso tempo, essere fortemente innovativa dando un segnale forte sulla qualità dei prodotti e del rapporto con il territorio. A noi fa molto piacere che ci sia una continua adesione al marchio biologico da parte di numerosi pastori che fanno parte del Caseificio sociale di Manciano, in modo da puntare sulla qualità e sul rapporto di tutela del territorio e salvaguardia della salute dei cittadini”.