GROSSETO – «In Verde Maremma da alcuni giorni i pozzi sono di nuovo chiusi ed i giardini rischiano di seccarsi definitivamente». Ad intervenire sulla situazione pozzi è Marco Di Giacopo, consigliere comunale Pd.
«Lo scorso mese di aprile il sindaco e la giunta al gran completo annunciarono improvvisamente che non avrebbero riaperto i circa 90 pozzi irrigui comunali – continua il Pd -. Sono seguiti due mesi di proteste da parte dei cittadini e dell’opposizione; una mozione presentata in consiglio comunale, con la quale si invitava a mantenere la regia pubblica nella gestione dei pozzi».
«Finché, con toni trionfalistici, il sindaco intorno alla metà di giugno ha annunciato la risoluzione del problema. In realtà, più che risolverlo, il problema è stato scaricato su un gruppo di amministratori condominiali volenterosi e generosi, che hanno tentato in fretta e furia di riorganizzare la gestione dei pozzi abbandonata repentinamente dal comune. Ed è successo quello che era prevedibile: nelle situazioni più semplici, si è riusciti a far funzionare pozzi; nei casi più complicati per numero degli utenti e condizioni dei pozzi – e nonostante l’impegno degli amministratori – il problema non è stato risolto».
«È questo il caso del quartiere Verde Maremma, nato proprio – nomen omen – come modello di virtuosa interrelazione tra verde pubblico e privato. Ed è proprio qui che la sconsiderata scelta del Comune sta provocando gli effetti peggiori. Da alcuni giorni infatti i pozzi sono di nuovo chiusi ed i giardini rischiano di seccarsi definitivamente. E così i toni trionfalistici del sindaco e della sua giunta, si scontrano con la realtà dei fatti. Del resto non si può pensare che in poche settimane si riesca ad organizzare la gestione di pozzi che servono 400 utenti». afferma Di Giacopo.
«Occorreva mantenere una regia pubblica, come avevamo proposto nella nostra mozione – bocciata – in consiglio comunale, una presa di responsabilità, una scelta precisa che non lasciasse sole le famiglie grossetane nel risolvere questo problema. Tutti devono pagare per l’acqua dei pozzi, ma devono anche essere messi nella condizione di farlo. Adesso, complice il caldo eccezionale di questi giorni, si rischia ancora una volta di danneggiare i concittadini e il verde pubblico di un quartiere chiamato proprio “verde”. Riaprire momentaneamente i pozzi nell’attesa di un accordo è ragionevole e doveroso verso i grossetani che vogliono utilizzare e pagare l’acqua senza rimanere a secco per questioni burocratiche – conclude -: ne vale il decoro della nostra città».