GROSSETO – In seguito al sopralluogo effettuato il giorno dell’incendio a San Martino dai tecnici Asl, così come da nota inviata al Comune e alle autorità competenti, «non è stata riscontrata la necessità di richiedere provvedimenti contingibili e urgenti a tutela della salute pubblica». Lo afferma proprio il Comune di Grosseto in una nota.
Per quanto riguarda invece la bonifica ambientale, il Comune di Grosseto «ha emesso un provvedimento dirigenziale sugli interventi da adottare in conseguenza all’incendio nell’area di proprietà privata interessata dall’evento. Tenendo conto della comunicazione dei vigili del fuoco sull’incendio che avrebbe interessato anche una tettoia sospetta di contenere lastre in eternit e sulla base delle indicazioni e delle informative di Arpat e Asl, affinché siano messi in atto tutti gli interventi mirati alla messa in sicurezza dell’area, nel provvedimento sono indicate alcune azioni mirate al ripristino dello stato ottimale del luogo».
Il proprietario del terreno e delle strutture danneggiate dall’incendio «dovrà infatti verificare, anche mediante analisi, la presenza o meno di amianto nei rifiuti presenti nell’area e nei rifiuti che si sono prodotti nell’incendio. Dovrà inoltre verificare quali siano le aree direttamente interessate per accertare la presenza di eventuali spezzoni di lastre e, nel caso, procedere con un’accurata rimozione di tutti i frammenti presenti nel terreno; allo stesso tempo dovrà adoperarsi per la rimozione e l’avvio a smaltimento di tutti i rifiuti che si sono prodotti nell’incendio».
«In caso di presenza di amianto nelle coperture e nei rifiuti indicati nella nota dei vigili del fuoco il responsabile dell’area dovrà provvedere anche alla verifica dell’eventuale contaminazione residua del suolo nelle aree interessate dall’incendio e di quelle dove fossero presenti rifiuti contenenti amianto; dovrà infine attuare eventuali interventi di messa in sicurezza. I risultati delle verifiche, da effettuare entro 15 giorni dalla notifica del provvedimento, dovranno essere inoltrati alla Polizia municipale, all’Arpat, alla Asl e alla Regione Toscana». Conclude il Comune.