TALAMONE – «La nave va… anche se lentamente». Così Enrico Tellini responsabile zona sud di Confesercenti commenta la vicenda del porto di Talamone. Tellini chiede di dare gambe rapidamente ad un progetto che da troppo tempo attende, con tutti i disagi per i cittadini e per un borgo che «rischia lo spopolamento».
«Era il 1999 quando nel piano regolatore di Orbetello si inserì l’adeguamento del porto di Talamone – ricorda Tellini -. Ma nulla di concreto fu fatto sino al 2009, quando la giunta Matteoli, con Regione e Provincia, firmò l’accordo di programma per avviare la riqualificazione urbanistica. Progetto che aveva fatto molto discutere e che si bloccò con la vittoria di Monica Paffetti. Si pensò ad un progetto meno impattante, che non si fece in tempo a realizzare. Adesso la Giunta Casamenti ha avviato un procedimento urbanistico in sintonia con quello della Paffetti».
«Nel frattempo la Capitaneria ha emesso varie ordinanze per limitare l’accesso al porto a causa dell’insabbiamento dei fondali» sottolinea Tellini che parla del porto come di «una mancata risorsa che ha forti riflessi sull’economia locale».
«Il borgo è lasciato al suo triste destino di emigrazione, i cittadini diminuiscono, le attività commerciali si assottigliano e lentamente l’economia di questa perla del Tirreno si affloscia». Tellini lancia un appello alle istituzioni a collaborare «Siamo pronti, con le altre associazioni che lo vorranno, a sostenere il nuovo progetto, ma ad una condizione: che la sua road map sia chiara, percorribile, realistica e soprattutto breve, perché la realizzazione del porto è non solo importante, ma un vero e proprio volano economico per questo territorio».