GROSSETO – Case della salute, cure intermedie, cure odontoiatriche e liste di attesa, nonché una verifica sulla proiezione della qualità e dotazione di servizi nella provincia di Grosseto. Di questo si è discusso nei giorni scorsi con la direzione della Asl 9, su iniziativa dei sindacati confederali e pensionati, Cgil (Renzetti Centenari e Bartalucci) Cisl (Milani, Nardi e Meconcelli) e Uil (Franceschetti, Baiocco e Sacchetti), rispetto alla riorganizzazione del sistema Sanitario Toscano avviato con la Legge Regionale n°84 del 2015.
Le Organizzazioni sindacali hanno espresso una moderata soddisfazione, pur evidenziando perplessità sui ritardi che ancora permangono sulla realizzazione di alcune Case della salute sul territorio Grossetano.
«Rispetto alle nove Case della salute programmate – prosegue il sindacato -, delle quali tre sono già state attivate (Zona 1 Colline Metallifere, previste 3, Zona 2 Colline dell’Albegna, previste 3, attivata Pitigliano e Manciano, Zona 3 Amiata Grossetana, prevista 1, attivata su Castel del Piano, Zona 4 Area Grossetana, previste 2), una in fase di attivazione a Follonica, due a Grosseto legate al completamento dei lavori PO Misericordia, mentre rimangono ancora tre Massa Marittima, Montieri e Orbetello da realizzare».
CGIL CISL e UIL insieme alle Federazioni dei pensionati, in questa fase ritengono «prioritario l’accordo con i medici di medicina generale, i quali diventano essenziali al completamento del progetto salute e per questo riteniamo indispensabile la massima disponibilità sul progetto. Anche sui letti di cure intermedie Cgil Cisl Uil hanno espresso condivisione sulla programmazione, e su quanto realizzato ad oggi, che porterà ulteriori spazi per continuità di cura per un totale di 78 posti letto, (Zona Colline Metallifere attivi 3 presso il PO di Massa marittima, ulteriori 7 posti saranno attivati ad ultimazione dei lavori presso il PO, Zona Colline dell’Albegna, attivi 10 su Orbetello ed 8 su Pitigliano come da programmazione, Zona Amiata Grossetana attivi 10 posti come da programmazione, Zona Area Grossetana, attivi 20 posti letto di ospedale di comunità ed 8 di Hospice, previsti ulteriori 12 posti di ospedale di comunità in via di realizzazione)».
Sulle cure odontoiatriche, Cgil Cisl Uil «apprezzano l’impegno dell’azienda, che ha potenziato (come già sollecitato nei precedenti incontri), “l’odontoiatria sociale”, attraverso una diversa strutturazione dell’organico in grado di rispondere meglio alle esigenze dei cittadini, ridistribuendo ore nelle zone Distretto con maggiori precarietà, e nelle Zone con tempi di attesa alti. Nel 2017 come da programma è iniziata l’attività di prevenzione e screening odontoiatrico nelle scuole elementari».
CGIL CISL e UIL, invitano l’Azienda a implementare ulteriolmente il servizio per raggiungere quei livelli di efficenza in funzione di dare risposte efficaci alla domanda espressa dal Territorio. «Per le liste di attesa di visite ed esami l’Azienda si sta impegnando per una riduzione dei tempi, anche attraverso collaborazione con i privati, a oggi sicuramente è stato fatto un sensibile lavoro di miglioramento, anche se, dai dati forniti per l’anno 2016 si evidenzia che le maggiori criticità si hanno per erogazione sotto i 15 giorni, anche se nel primo trimestre 2017 ci sono stati miglioramenti nelle visite cardiologiche e nelle ecografie. Rimangono tempi più lunghi in merito alle visite di controllo successive alla prima, su n.s. sollecitazione l’Azienda si è impegnata alla riduzione anche su questo versante. Condiviso inoltre il “ Progetto senza tempi d’attesa” (Avviato marzo 2017 con tempi di visita entro 10 giorni), ma in generale tutte quelle progettazioni che consentiranno e mirano a garantire tempi brevi e certi».
Su questi temi CGIL CISL e UIL e le Federazioni dei Pensionati, chiedono «concretezza per rispondere ai bisogni dei cittadini, lavoratori e pensionati, a cui interessa poter fare un esame o una visita specialistica in tempi ragionevoli, al costo del ticket, possibilmente vicino a casa, indipendentemente se lo si fa in un ospedale pubblico o in un ambulatorio del privato sociale. Anche perché nella nostra Regione la spesa privata per prestazioni sanitarie (quella che gli addetti ai lavori chiamano out of pocket) cresce: in media, secondo i dati Istat, ogni famiglia toscana spende 1200 euro all’anno; in totale quindi una spesa di quasi 2 miliardi di euro, a cui si aggiungono (secondo i dati della stessa Regione Toscana) 3,8 miliardi di spesa privata per i servizi socio-sanitari. Il rischio da scongiurare è che chi può spende e chi non può rinuncia a curarsi. Se questo è il quadro, servono concretezza e lungimiranza per mettere a sistema le grandi potenzialità della Toscana e del Ns. Territorio, che coordinate e governate dal pubblico, possono offrire un pezzo importante della soluzione. La sanità è “pubblica” se è accessibile a tutti, la sanità è “pubblica” se offre la stessa qualità e la stessa accessibilità a Firenze come a Grosseto, a Orbetello come a Follonica, come sull’Amiata. Per questo e per una verifica in progress sugli impegni assunti dalla Direzione Aziendale, è stato calendarizzato un’altro incontro per il 24 novembre». Concludono Claudio Renzetti, Fabrizio Milani e Roberto Fraschetti.