TORINO – Dopo la pensione? La valigia. Perché di fronte alla prospettiva di assegni sempre più bassi, quasi due grossetani su tre (62%) si dicono disposti addirittura a trasferirsi all’estero per poter mantenere uno stile di vita simile a quello attuale e trovare un ambiente e servizi più adatti alla terza età, senza trascurare la possibilità di fare nuove, piacevoli esperienze.
È il quadro che emerge dall’Osservatorio di Reale Mutua dedicato al welfare1.
Più della metà degli abitanti di Grosseto (53%), infatti, teme che la propria pensione non sarà sufficiente a mantenere un tenore di vita adeguato una volta usciti dal mondo del lavoro, e un ulteriore 19% vede molta incertezza all’orizzonte.
Fra i principali timori, quello di non poter sostenere le spese mediche di cui si potrebbe aver bisogno andando in là con gli anni (62%), non riuscire a dare sostegno economico a figli e nipoti (38%), dover gravare economicamente sulla famiglia anche per le necessità quotidiane (29%), o persino cadere in povertà assoluta (24%).
Non si tratta solo di pessimismo. A gettare ombre sul futuro pensionistico dei grossetani sono anche le difficoltà del presente, a partire dall’instabilità dello scenario economico (71%) e normativo (43%) del momento e dalla precarietà del lavoro (57%). Incidono anche il rischio di imprevisti e spese straordinarie, che costringano a metter mano al portafoglio anzitempo (38%), e una generale difficoltà a risparmiare per la vecchiaia (19%).
Ma quali sono le misure di welfare a cui guardano gli abitanti di Grosseto per integrare la pensione e prepararsi agli anni della vecchiaia? Il 48% dei grossetani punterebbe sulla previdenza complementare: di questi, il 60% con un piano individuale di risparmio, il 30% con un fondo pensione e il restante 10% stipulerebbe una polizza assicurativa. Ciò che conta, dicono gli abitanti di Grosseto, è pensarci per tempo, fin da giovani (29%) o da quando si inizia la propria carriera lavorativa (33%).
Il 43% dei grossetani, invece, investirebbe i propri soldi nel mattone. Un dato interessante, che si discosta dalla media nazionale (34%), segno del fatto che a Grosseto la casa rappresenta ancora un bene rifugio in tempi incerti. Per un altro 43% la soluzione è investire i propri risparmi sul mercato finanziario, mentre per il 10% la soluzione è tenere i soldi sul proprio conto corrente.
Ma a chi si rivolgono gli abitanti di Grosseto per farsi consigliare? Il 43% si muoverebbe in maniera autonoma, cercando informazioni sul web (24%) o decidendo da sé (19%). Un altro 43%% si affiderebbe a un consulente, il 38% all’agente assicurativo e il 19% alla propria banca.
“Integrare la pensione di base con una rendita complementare è sempre più una necessità per gli italiani”, afferma Marco Mazzucco, Direttore Distribuzione Marketing e Brand di Gruppo di Reale Mutua. “Occorre essere lungimiranti, giocare d’anticipo e quindi comprendere l’importanza di costruire per tempo, con una forma di welfare appropriata, una vecchiaia serena giorno dopo giorno. Ed è proprio questo uno dei punti chiave del nostro Osservatorio, l’iniziativa che abbiamo lanciato quest’anno per monitorare l’attenzione e la propensione degli italiani rispetto al macro tema del welfare. Analizzando i risultati della ricerca emerge come i nostri connazionali stiano in effetti sviluppando una sensibilità al tema del futuro pensionistico e agli strumenti e opportunità disponibili.”
1 Indagine CAWI condotta dall’istituto di ricerca Nextplora su un campione rappresentativo della popolazione italiana per quote d’età, sesso ed area geografica.