GROSSETO – Ancora un oro per l’Italia dalla velocità. A Grosseto Vladimir Aceti ha vinto gli Europei Under 20 nei 400 metri correndo il giro di pista con il record nazionale di 45.92: prima di oggi nessuno junior italiano aveva corso in meno di 46 secondi. L’azzurro ha conquistato la vittoria in una gara di grande spessore tecnico, staccando il polacco Tymoteusz Zimny (46.04) e il belga Jonathan Sacoor (46.23). Il crono del 18enne cancella il precedente primato nazionale di 46.09 di Michele Tricca (Tallin 2011) e si piazza a 42 centesimi dallo standard d’iscrizione per i Mondiali di Londra. In finale c’era anche un altro azzurro, Lapo Bianciardi, ottavo in 47.78. “Che felicità enorme – racconta Aceti dopo la gara – io questo record volevo farlo a tutti i costi e ci sono riuscito nell’occasione più importante. Davanti a questo pubblico fantastico, con la maglia azzurra. Che cosa volere di più?”. “Quelli che si allenano a Giussano in pista sfrecciano” c’era scritto su uno striscione in curva. In effetti sull’impianto della città lombarda è quello dove si allena anche Filippo Tortu che ieri ha conquistato l’oro dei 100 metri e che oggi è il primo ad abbracciare Vladimir dopo la gara. “Io e Filippo siamo diventati grandi amici. Insieme possiamo far tornare l’atletica italiana a correre sempre più veloce!”. Adottato a 5 anni insieme al fratello Alexander dalla famiglia Aceti, Vladimir è nato in Carelia, vicino al confine finlandese, è studente del Liceo Scientifico Sportivo e vive a Giussano.
Che cuore, Nadia Battocletti! La 17enne trentina conquista il bronzo nei 3000 metri agli Europei Under 20 di Grosseto con una gara tutta grinta e agonismo. La figlia d’arte – il papà Giuliano è stato azzurro del mezzofondo e bronzo ai mondiali juniores di Lisbona 1994 – strappa il terzo posto con una rimonta che fa impazzire lo Zecchini, tutto in piedi mentre la trentina divora i venti metri che la separano da Jemma Reekie. Battocletti chiude in 9:24.01, terza prestazione allieve di sempre, dopo Marta Zenoni (9:19.39 nel 2015) e Cristina Tomasini (1975). Vince la svizzera Delia Sclabas (9:10.13), campionessa europea di duathlon e coetanea dell’azzurra. Decima l’altra allieva italiana Elisa Ducoli, 9:48.94 PB), Ma le due mezzofondiste non sono le uniche millennials protagoniste della terza giornata. Poco prima Eloisa Coiro, 16enne romana, era stata protagonista della finale degli 800 metri lottando fino al quinto posto in 2:07.79, in una gara dall’arrivo molto serrato.
“Questo bronzo è come una vittoria! Subito dopo il traguardo sono corsa ad abbracciare mio papà Giuliano (suo coach personale, ndr), quando tornerò a casa a Cavareno in Trentino toccherà anche a mia mamma Jawhara”. Sesta sempre sui 3000 metri agli Europei U18 nel 2016, quest’anno Nadia non si è risparmiata: migliore delle atlete europee (34esima) ai Mondiali di cross di Kampala, vincitrice della WMRA World Youth Cup di corsa in montagna a Gagliano del Capo (Lecce) e adesso questo bronzo in pista. “E’ stata una stagione lunghissima, non mi aspettavo tutti questi risultati e poter vivere così tante esperienze. Dico grazie all’atletica per tutto questo. Crederci fino in fondo è la magia di tutto e questa magia credo di averla fatta oggi. Grazie anche al pubblico e a compagni di squadra fantastici che mentre facevo la volata mi hanno mandato tutta la loro energia”. Attenzione, perché Nadia dopo il podio a Grosseto ha in mente una nuova sfida. “Il 24 agosto al meeting Melinda di Cles proverò anche i 2000 siepi in una gara dove si punta al record del mondo giovanile. Ovviamente non punto a quello io e adesso un po’ voglio godermi anche un po’ di relax”.
A una giornata dalla fine della rassegna, il bottino azzurro sale a 5 medaglie: ci sono anche l’oro Di Filippo Tortu nei 100 e gli argenti di Sergiy Polikarpenko nei 10.000 e di Carolina Visca nel giavellotto. Vicina al podio la capitana Elisa Di Lazzaro (13.43/+0.1) nei 100hs vinti dalla francese Solene Ndama (13.15). Poi lo splendido quinto posto della sedicenne romana Eloisa Coiro negli 800m (2:07.79, sulla scia della britannica Khahisa Mhlanga, 2:06.96). Sesta la coraggiosa Rebecca Borga sul giro di pista (53.91), dove trionfa la doppia figlia d’arte ucraina Anastasiya Bryzhgina (52.01). Altra sesta piazza per Nicholas Nava sulla pedana dell’alto (2.17). Nei lanci, due decimi posti: prima la martellista Alessia Beneduce con 52.43 (qui vince la ceca Katerina Skypalova, 64.78), poi Sydney Giampietro nel peso (14.86: oro in un finale drammatico alla tedesca Julia Ritter con 17.24). Dopo il personale in batteria, nei 3000st non è partita la febbricitante Laura De Marco: dopo la caduta della favorita Lili Anna Toth, titolo alla tedesca Lisa Oed (10:00.79). Domani nella giornata conclusiva, troveremo in finale anche gli ostacolisti Linda Olivieri (57.76 PB) e Alessandro Sibilio (50.95, miglior tempo tra i partenti), come pure i due triplisti Andrea Dallavalle (15.92) ed Emmanuel Ihemeje (16.13 PB).
Emozioni anche nelle altre finali di giornata, quelle senza azzurri e sui 200 metri è doppio oro per la Gran Bretagna. Nella finale maschile, dopo la rinuncia in partenza di Filippo Tortu, c’erano tre spagnoli e sono rimasti senza medaglia: invece è doppietta britannica con l’oro a Toby Harries (20.81/-0.9) e l’argento a Jona Efoloko (20.92). Dopo l’argento sui 100, alle spalle di Filippo, è bronzo per l’allievo finlandese Samuel Purola (21.00). Tra le ragazze, va in trionfo con la bandiera britannica Maya Bruney, anche se un paio di stagioni fa c’è mancato poco che la londinese vestisse la maglia azzurra: 23.04 (-1.0) è il terzo PB di fila a Grosseto, tutti con vento contrario. Gran prestazione nel giavellotto per il polacco Cyprian Mrzyglod: miglior lancio a 80.52 (NJR) e altri tre lanci potenzialmente vincenti nella sua serie. Oro alla Svizzera sui 110hs: Jason Joseph fa 13.41 (0.0) in un arrivo serratissimo (tre NJR tra i finalisti). Giallo nei 1500 maschili: cade Jakob Ingebrigtsen e non solo in senso metaforico, visto che poi il norvegese riprende e finisce solo ottavo (3:58.64): via libera per il titolo al britannico Jake Heyward in una gara tatticissima (3:56.73). Nel solco della tradizione l’oro dell’asta va alla svedese Lisa Gunnarsson (4.40).