GROSSETO – «E’ ormai nota alle cronache nazionali la vicenda giudiziaria che ha visto coinvolti i proprietari della Securpol Group in relazione ad alcune cessioni di rami d’azienda ed al fallimento della società Futura 2011». Afferma Stefano Rosica coordinatore area Grosseto della Uiltucs Toscana sud.
«Nonostante il procedimento penale in corso e che al momento è nella fase di indagine – afferma l’organizzazione sindacale che rappresenta i lavoratori del comparto della vigilanza privata -, l’attività lavorativa da parte del personale viene garantita e svolta con la solita professionalità ed efficienza. L’attività di vigilanza, trasporto e custodia valori non ha subito e subisce alcuna disfunzione. Nonostante le difficoltà iniziali i dipendenti hanno ricevuto gli stipendi e comunque la società tramite il TAR ha ottenuto la proroga dei titoli autorizzatori fino al 7 settembre in attesa della definizione della vicenda amministrativa».
«Qualche cliente, nonostante l’inappuntabilità dell’operato delle guardie giurate, in un caso nel velocissimo lasso di tempo di sei ore, ha disdetto contratti ormai di durata decennale forse preoccupato dalle notizie delle vicende giudiziarie; notizie spesso veicolate ad arte da ambiti di concorrenza nel settore della vigilanza privata e che hanno come unico effetto quello di mettere in discussione posti di lavoro – prosegue la Uil -. Proprio all’importante cliente nazionale che in sei ore ha disdetto il servizio di trasporto e contazione dei valori, nonostante i numerosi anni di inappuntabile servizio svolto, questa organizzazione sindacale vuole ricordare che, anche per difendere i suoi soldi, il 7 gennaio 2008, proprio nel territorio maremmano, veniva uccisa, nel corso di una rapina, una guardia giurata della Securpol».
La Uil conclude ringraziando «tutti quei clienti locali che hanno continuato a nutrire fiducia nell’operato delle guardie giurate della Securpol. Grazie alla vostra fiducia uomini e donne in uniforme, che quotidianamente tutelano i beni e la proprietà altrui, possono continuare a lavorare».