CASTIGLIONE DELLA PESCAIA – «Le attività legate alla pesca valgono meno delle altre. E’ quanto si apprende dalla risposta del vicesindaco Elena Nappi all’interrogazione presentata da Forza Italia sul tema del mancato dragaggio del porto canale di Castiglione della Pescaia, che ha creato danni agli operatori del mare, tra cui i diportisti, le motonavi e i pescatori». Lo afferma Massimiliano Palmieri consigliere comunale di Forza Italia a Castiglione della Pescaia.
«Abbiamo atteso con impazienza la presa di posizione della giunta di centrosinistra su questo argomento e restiamo sbalorditi dalle parole del vicesindaco – prosegue Forza Italia -. Nappi specifica che “per navigabilità del porto deve intendersi quella complessiva dell’intera area demaniale marittima, non potendo riferirsi solo a quella relativa imboccatura”. Proprio così, il problema è generale: si parla di una navigabilità che non esiste visto che, come denunciato da alcuni ormeggiatori, in alcuni punti il fondale è veramente basso (da 60 centimetri a 1 metro). Proprio per questo motivo il porto di Castiglione della Pescaia ha perso diverse presenze di barche a vela, sempre per lo scarso pescaggio sia della darsena sia del porto. Forse questo sfugge al centrosinistra. E non è il solo punto da criticare».
«Il vicesindaco usa distinzioni tra categorie: “Una eventuale attività di dragaggio – dice – avrebbe potuto mettere a rischio la salubrità delle acque con conseguenze emissione di divieto della balneazione”. I diportisti e i professionisti della pesca invece non vengono neppure citati: eppure i pescherecci sono parte dell’economia castiglionese. Negli anni, passando con i loro motori nel canale, hanno tracciato un solco e tutti i giorni sono obbligati a passare di lì altrimenti non potrebbero fare il loro lavoro. Insomma, una soluzione che mettesse tutti d’accordo si poteva trovare. Non solo, Nappi specifica, con un certo e immotivato fastidio, che le motonavi creano “un servizio turistico-ricreativo con risvolti economici per i rispettivi armatori”».
«Certo, i titolari delle imbarcazioni creano profitti per loro stessi, ma danno anche posti di lavoro e offrono un servizio, cioè la possibilità di visitare l’arcipelago. “Le navi in arrivo e partenza da questo approdo non versano nelle casse sia dell’erario che di questa amministrazione alcuna forma di contributo economico – continua così l’interrogazione –. In particolar modo questo ufficio si è attivato per affrontare un grande problema, quale quello dei rifiuti di bordo provenienti dal mare: sono considerati rifiuti speciali ed è necessario attivare canali di smaltimento idonei”. Pure in questo caso serve chiarezza: è bene specificare che le motonavi non sono niente di più che ristoranti galleggianti. Ma non occorre classificarli come attività di ordine inferiore, né mettere i bastoni tra le ruote o, peggio ancora, impedire di lavorare in sicurezza». Conclude Forza Italia.