GROSSETO – Occhi puntati sulla marcia, sulle qualificazioni del lungo e sulle staffette nella mattinata di Grosseto: in una gara-thriller, con molti favoriti inviati in pit-lane per penalità, l’oro va al russo “neutrale” Sergey Shirobokov (43:21.29) e il tricolore junior Giacomo Brandi va a 17” dal bronzo (quarto in 44:38.81). Ottimo sesto posto per l’allievo Riccardo Orsoni (45:10.82) e undicesimo Davide Marchesi (47:39.38). Dopo Brandi è la volta di Martina Aliventi, anche lei marchigiana, strappare applausi alla tribuna con uno straordinario miglioramento personale: da 5.98 a 6.33 (+1.1) per il quarto posto nella qualificazione di diritto (e ottava nelle liste di sempre). Missione compiuta per i due quartetti azzurri del miglio: prima la 4×400 donne composta da Alessia Tirnetta, Elisabetta Vandi, Anna Polinari e Ilaria Verderio sigla la quinta prestazione junior all time (3.38.84), poi una formazione maschile d’emergenza – Alberto Nardi, Michele De Berti, Edoardo Scotti (frazione da 46.5 per il primatista italiano allievi), Klaudio Gjetja – porta a casa l’ammissione diretta in finale (quarto tempo in batteria, 3:11.01).
IL RACCONTO DELLA TERZA GIORNATA (sessione mattutina)
Lungo F Qualificazione – Dopo tante perplessità e tanti nulli, un’azzurra viene a patti con questa pedana: la marchigiana Martina Aliventi – partita da San Benedetto del Tronto con il suo 5.98 indoor – decolla a primo salto verso la qualificazione diretta, 6.33 (+1.1), e centra anche la top-10 di sempre (ottava). Una particolare sensibilità che non assiste purtroppo né Giorgia Sansa né Gloria Gollin: la friulana manca l’appuntamento con i sei metri, quest’anno abbastanza abituale (5.89/-0.2), la veneta – che come Alice Boasso aveva tentato in prima battuta il minimo dell’eptathlon – si ferma a 5.88 (+1.4). A proposito di prove multiple, qualche reduce dall’eptathlon (anche il bronzo di ieri Sarah Lagger) e diverse che hanno affrontato altre gare qui a Grosseto. La scuola serba, nell’era-Spanovic, propone ora Milica Gardasevic: primo salto a 6.62 (ventoso, +2.2) e via in hotel.
4x400m M Batterie – Qui a Casa Italia è emergenza piena perché Federico Crisci, convocato proprio nell’ottica della staffetta, è a letto con la febbre: perciò le esigenze tattiche vengono affrontate e risolte con ancor maggior delicata attenzione. In seconda batteria ci sono già i riferimenti per i ripescaggi, ma vengono presto abbandonati perché i ragazzi sono davvero bravi: grande lancio di Alberto Nardi (47.8), poi l’ottocentista Michele De Berti si trasforma in una “riserva” di lusso (48.5), scalpita in terza Edoardo Scotti – che ha dovuto rinunciare alla gara individuale suo malgrado (46.5) – e la chiusura di Klaudio Gjetja è di valore adeguato (47.4). Ne vien fuori un 3:11.01 e, cifre alla mano, solo quattro volte si è fatto meglio in una batteria di campionato: sicuramente in circostanze meno difficili di questa. In testa al ranking la Turchia (3:10.60), mentre manca la Gran Bretagna, in pratica la storia della staffetta del miglio, inventata da loro: e questo è un segno dei tempi e forse del destino. Domani vedremo.
4x400m F Batterie – Un quartetto che, nella logica delle cose, non può essere considerato come “titolare” sfodera una prestazione memorabile: lo staff tecnico indovina in pieno le alchimie e ne esce il quinto tempo di sempre, 3:38.84 (ad appena 2/100 dal vecchio, longevo primato di Schwechat 1983, che era durato trent’anni). Alla fine Alessia Tirnetta, Elisabetta Vandi, Anna Polinari e Ilaria Verderio (grande reazione della brianzola, dopo le difficoltà nella batteria individuale) sono le terze del line-up: meriterebbero la conferma in blocco, ma è probabile che domani ci sia qualche correzione allo schieramento e comunque i parziali danno qualche indicazione (Alessia 55.7, Elisabetta 54.5, Anna 54.9, Ilaria 53.4).
Disco M Qualificazione – Nessuno arriva ai 59.00 fissati per la qualificazione diretta: questo dice abbastanza sulle difficoltà ambientali della mattina, un’umidità che lega i muscoli e inceppa i meccanismi dinamici. Il migliore del turno è l polacco Oskar Stachnik (58.43): due nulli e un 50.19 condannano all’eliminazione Alessio Mannucci, il livornese alla fine è 17°.
10000m Marcia M Finale – La cappa di afa che grava sulla mattina di Grosseto consiglia molta prudenza in avvio: ed infatti il gruppo resta unito anche dopo il passaggio a metà gara (22:34.54, poi lo strappo violento che porta via un quintetto verso la lotta per le medaglie. Dopo un tentativo di aggancio l’azzurro Giacomo Brandi desiste e poi si stacca anche Lukasz Nedzialek (fresco sesto a Nairobi), il polacco che lo scorso anno aveva vinto il titolo allievi a Tbilisi dopo una volata “gialla” che aveva portato alla squalifica diretta del bielorusso Kaliada. Altro momento topico, passato l’ottavo chilometro vanno in pit-lane per penalità sia l’ucraino Viktor Shumik, sia il tedesco Leo Kopp, oro in Coppa Europa. Finale thriller, con lo stop dato a Niedzialek, che lancia l’ANA Sergey Shirobokov verso l’oro (43:21.29, 20:57 di parziale nella seconda metà gara). Riportati di peso sul podio lo spagnolo José Manuel Perez (44:17.23) e il secondo ucraino Edard Zabuzhenko (44:22.16): peccato per il cedimento finale di Brandi che gli togli un podio inatteso, ma forse a quel punto meritato (quarto il marchigiano, 44:38.81). Felicissimo e sesto l’allievo Riccardo Orsoni(45:10.82), che porta punti per lo score azzurro e fa una bella esperienza sulla strada di Boras 2019. Presto in sofferenza il lombardo Davide Marchesi (undicesimo, 47:39.38).