GROSSETO – “Stiamo vivendo giorni difficili nell’emergenza incendi. Il sistema regionale è messo a dura prova in tutte le sue componenti a causa della perdurante siccità e di certe condizioni predisponenti alla veloce propagazione del fuoco. Abbiamo deciso di scrivere un comunicato stampa non per “apparire o chiedere più soldi o mezzi”. Non ci piace. Siamo abituati a lavorare in silenzio, a prendere permesso da lavoro oppure a fare la notte su un incendio e poi andare a lavorare. Siamo orgogliosi di fare parte di un sistema regionale che funziona a discapito delle chiacchiere che circolano. Usiamo il nostro tempo libero per far funzionare tutto alla perfezione quando poi l’emergenza arriva che si tratti di incendio o di terremoto, alluvione. Facciamo corsi di formazione e relativi aggiornamenti spesso costosi. Ma non chiediamo più soldi. Acquistiamo dispositivi di protezione individuale a prezzi elevati per avere la migliore tutela per il volontario ed essere in sicurezza quando interveniamo, ma non chiediamo più soldi. Spendiamo cifre importanti in carburante, assicurazioni, manutenzione mezzi e attrezzature, spese di gestione delle basi operative, ma non chiediamo più soldi”.
A scriverlo è il coordinamento volontari antincendi boschivi della Toscana.
“I contributi che prendiamo con regolari convenzioni con Regione Toscana e amministrazioni comunali non sono cifre esorbitanti come qualcuno pensa e servono a coprire tutte le spese sopra elencate e devono essere rendicontate con specifica relazione tecnica-amministrativa all’insegna della trasparenza e della tutela dell’associazione e degli stessi enti pubblici. Siamo onlus e non possiamo produrre utili e quindi non chiediamo più soldi. Noi siamo parte integrante del sistema regionale. Lavoriamo gomito a gomito con i direttori delle operazioni, con gli operai degli enti, con gli elicotteristi, con gli operatori delle sale. A volte ci basta un’occhiata per agire e impedire che le fiamme dilaghino. Nascono rapporti di amicizia che poi sono alla base di quell’affiatamento necessario per spegnere un incendio. Se ognuna di queste componenti andasse per la propria strada e prendesse decisioni autonome gli incendi non coprirebbero in media 1,5 ettari a evento. E’ un risultato straordinario rapportato ai disastri di altre regioni. In questo momento non serve creare polemiche ad arte oppure battere cassa. Dobbiamo tirare tutti dalla stessa parte e far sì che l’impressione del momento dovuta agli incendi di Castiglione della pescaia, Marina di Grosseto, Montale o a tutte le altre decine di incendi che scoppiano ogni giorno, sia un vantaggio. Molti ci chiedono come possono aiutarci. Il coordinamento volontariato toscano (Cvt) riunisce 13 associazioni regionali che con le proprie sezioni sono presenti in tutte le province toscane.
Sul sito www.cvt-aib.org è possibile trovare la sezione più vicina a dove siamo residenti. Recandosi presso l’associazione operante nel vostro comune, sara’ possibile avere tutte le informazioni necessarie per iscriversi e aiutare a fronteggiare l’emergenza. Nessun nuovo socio puo’ essere mandato allo sbaraglio. Occorre fare formazione e passare una visita medica prima di poter spegnere un incendio. Ma chiunque può dare una mano. Nelle nostre associazioni indipendentemente dalla propria condizione fisica, si può dare un contributo importante sotto tanti punti di vista. Dal più giovane al pensionato, uomo o donna, operaio o impiegato di banca, tutti ma proprio tutti, diventano indispensabili. Sono tanti i ruoli da coprire. Oltre a chi spegne o interviene sulle calamita’ naturali, occorre chi risponde al telefono o alla radio, organizza i turni di servizio, cucina un piatto di pasta alle squadre oppure fornisce aiuto durante manifestazioni, feste e eventi, divulga presso scuole o cittadinanza i principi della salvaguardia ambientale o della protezione civile.
Inoltre fare volontariato significa sviluppare nuove abilità personali, sostenere una causa e farla propria lavorando perché gli altri ne comprendano l’importanza, significa conoscere nuove persone e fare amicizia, rendere un servizio alla propria comunità, espandere i propri orizzonti oltre la normale quotidianità. In tanti paesi, l’associazione locale è il centro di aggregazione sociale. Questa stagione estiva è la peggiore dal 2003. La rapidità di intervento è fondamentale visto che anche la più piccola fiammella può generare un disastro. Il pattugliamento con i mezzi Aib o l’avvistamento diretto dalle torrette è quanto di meglio possiamo mettere in campo per ridurre i danni. Solo nei primi 20 giorni di Luglio si sono sviluppati 167 incendi boschivi con una superficie percorsa di 853 ettari. Un dato eccezionale se si pensa che in altre regioni queste superfici sono percorse da singoli incendi. Quindi il sistema regionale funziona eccome se si pensa che oltre a questi incendi boschivi è intervenuto in supporto ai vigili del fuoco su 368 incendi di vegetazione non boschiva che per legge sono di loro competenza.
Mentre scriviamo questo comunicato, 21 squadre del Cvt sono in intervento sui grandi incendi di Piancastagnaio (nella foto), Civitella Paganico, Montale, Calvana. Altre daranno il cambio durante la giornata di domani. Oggi Regione Toscana ha dichiarato lo stato di emergenza regionale per gli incendi boschivi. Si tratta di un atto eccezionale che certifica la gravità della situazione. Chi può dare una mano si presenti all’associazione operante nella propria zona”.