GROSSETO – “Il fuoco fa paura. Distrugge, cancella, annulla, uniforma scenari variopinti con un manto grigio-nero e lascia nell’aria un odore acre, rende impotenti di fronte alla sua forza e alla velocità con cui minuto dopo minuto si mangia tutto. Il fuoco fa paura a tutti. Ma il nostro compito, delle istituzioni, di chi amministra, è quello di restare lucidi per individuare le vie d’uscita e, successivamente, dare nuova vita a quei paesaggi. Da giorni, come ogni estate e quest’anno anche di più, brucia l’Italia, la Toscana, la Maremma: Castiglione della Pescaia, Piancastagnaio, Capalbio, Marina di Grosseto, Campagnatico. Episodi devastanti nei quali non c’è spazio per commenti, rivendicazioni e polemiche da rinverdire, ma serve solo mettersi a disposizione perché si possano trovare le soluzioni migliori e si dia una mano al territorio.
C’è chi, come accade sempre più spesso, preferisce inveire generalmente contro lo stato inefficiente anziché provare a vedere la cosa da una prospettiva razionale; e così abbiamo letto e ascoltato minacce, invocazioni e insulti, esattamente come accade, proprio in queste ore, parlando dei migranti e come è successo, nemmeno troppo tempo fa, sul tema dei furti. Sono tutte questioni fondamentali per la vita di una comunità, è indubbio, ma non è alimentando paure tra le persone, fomentando odio, che si risolveranno: è questo il nuovo terrorismo da cui dobbiamo difenderci, la dialettica destabilizzante che tanto piace alla nuova destra. E così, come ha scritto Savino su Repubblica questa mattina, se oggi la colpa è dei piromani, della militarizzazione del Corpo forestale, se oggi c’è un piano eversivo, se c’è una regia unica, domani in mancanza di bufale, fake news, pre e post verità, resterà solo puzza di bruciato, devastazione e silenzio.
Io non ci sto, in questi giorni ho fatto quanto potevo per essere utile al territorio e l’ha fatto, in generale, la Regione come si vede chiaramente dai numeri di seguito. Adesso, una volta usciti dalla fase di emergenza dobbiamo fare delle scelte, selezionare le proposte e scegliere quelle più efficaci e valide per il nostro territorio tenendo sempre presente che, come individuato nel piano regionale Anti Incendio Boschivo, in provincia di Grosseto su 28 comuni 7 sono considerati in classe di rischio media e 21 in classe di rischio alta.
Le mie proposte sono queste:
1. Chiediamo con forza un presidio dei Vigili del Fuoco nel periodo estivo a Marina di Grosseto, che è centrale rispetto alla fascia pinetata del tratto di costa da nord fino all’Ombrone.
2. Chiediamo il rafforzamento delle attività di indagine, uomini e mezzi a disposizione degli inquirenti. Sono troppi anni, sono troppi episodi, sono troppi i danni a cui assistiamo senza avere giustizia.
3. Chiediamo al Governo più mezzi aerei e più persone a disposizione della Toscana anche aumentando il contributo regionale: il sistema ha dimostrato di funzionare ma la durata degli eventi lo ha messo a dura prova.
4. Promuoviamo la costituzione di un nucleo di volontari antincendio a Marina di Grosseto, da formare presso la scuola regionale e da inserire nella rete regionale di protezione civile. È abbastanza singolare che esistano gruppi di volontari un po’ ovunque anche in Maremma e non ce ne sia uno nella frazione di Marina di Grosseto che negli ultimi anni è stata martoriata. La ProLoco locale ha già avanzato questa idea ed è bene che il Comune la raccolga e la sostenga.
5. A settembre usciranno i bandi del piano di sviluppo rurale e la giunta regionale dovrebbe prevedere risorse dedicate alle pinete per il loro ripristino, attenendosi agli indirizzi di una mozione che, in accordo con il sindaco, ho presentato io qualche settimana fa. Esiste già un progetto di cui si fa promotore il Comune di Grosseto, ma occorre che i privati partecipino con le risorse finanziarie necessarie. Se i privati non dovessero agire il Comune costituisca un fondo proprio per dare garanzia di esecuzione del ripristino, attivandosi in sostituzione degli inadempienti e rivalendosi poi su di loro.
Servono, in conclusione, concretezza e misura: dobbiamo avere ben chiaro che non è assolutamente semplice, ma anche che dobbiamo fare qualcosa, iniziando da una parte, senza attendere la prossima estate”. Così Leonardo Marras facendo una riflessione sugli eventi che hanno interessato la Maremma negli ultimi giorni.
Un po’ di numeri del Servizio Anti Incendio Boschivo della Regione, parte essenziale della gestione delle emergenze – Dal 1 gennaio al 30 giugno si sono verificati in Toscana 303 incendi, quasi il triplo di quanto registrato negli ultimi anni, con 348 ettari di superficie boscata percorsa dal fuoco, contro i 113 ettari dello stesso periodo del 2016. In provincia di Grosseto –nello stesso periodo- gli incendi sono stati 122 e gli ettari bruciati 39.
I dati aggiornati al 17 luglio registrano 128 incendi su tutta la regione ed un totale di 602 ettari di superficie boscata interessata.
Soltanto negli ultimi tre giorni gli eventi gestiti dalla sala operativa regionale della protezione civile sono stati 117 di cui 47 incendi boschivi, 34 di vegetazione e 36 categoria “altro” (incluse le false segnalazioni). In totale sono bruciati oltre 2mila ettari di bosco; gli elicotteri della Regione hanno volato 200 ore per 95 ordini di volo.
Considerando ancora il semestre gennaio-giugno 2017 è importante considerare anche come media di superficie boscata percorsa dal fuoco è rimasta identica al 2016, pari a 1,15 ettari ad evento: questo dimostra che a fronte di un aumento considerevole degli incendi l’organizzazione regionale è riuscita, grazie ad interventi tempestivi, a mantenere inalterata la media.
I numeri dell’Organizzazione antincendi boschivi (Aib) della Regione
· Sala operativa unificata permanente (Soup)
· 8 centri operativi provinciali operativi nei mesi di luglio e agosto con orario 8-20 sui territori provinciali di Arezzo, Firenze, Grosseto, Lucca, Massa Carrara, Pisa/Livorno, Pistoia/Prato, Siena
· 180 direttori operazioni spegnimento
· 500 operai forestali degli Enti locali
· 4.200 volontari
· 470 mezzi leggeri
· 130 mezzi pesanti
· 10 elicotteri della flotta regionale
Le basi operative dei mezzi aerei che interessano il nostro territorio sono:
Alberese all’interno dell’Ente Terre regionali toscane (ex Azienda Regionale agricola di Alberese), la base è dotata di 2 alloggi
Elisuperficie Fossa al lupo – in località Madonna della Querce, Castiglion d’Orcia all’interno del patrimonio agro-forestale regionale che fa parte delle utilizzabili per stazionamenti temporanei e/o per rifornimenti di carburante