GROSSETO – Sul contrasto agli incendi l’On. Luca Sani ha un’opinione del tutto diversa da quella del sindaco Anton Francesco Vivarelli Colonna.
«Su prevenzione e spegnimento degli incendi – sottolinea il presidente della XIII commissione agricoltura della Camera – bisognerebbe evitare la demagogia spicciola e le dichiarazioni tanto emotive, quanto ininfluenti sulla realtà. Le esperienze passate ci dicono che l’utilizzo dell’esercito non è efficace nella prevenzione degl’incendi, quindi è perfettamente inutile chiamar in causa l’esercito o addirittura l’aviazione, come ha chiesto il sindaco di Grosseto. No alla strumentalizzazione delle forze armate, quindi. Così come lasciano il tempo che trovano le dichiarazioni di CasaPound, che propone una ronda per ogni problema. Dimostrando peraltro fantasia zero.
Vanno invece dati piena fiducia e pieno sostegno logistico a chi ha competenze specifiche e professionalità, come Prefettura, Vigli del fuoco, Protezione civile nazionale e regionale e Volontari della vigilanza antincendio, che nonostante la gravità della situazione stanno dimostrando una grande tempestività ed efficacia nei loro interventi. A questi uomini e donne va il nostro totale apprezzamento e una gratitudine sincera per il lavoro difficile e pericoloso che svolgono con dedizione nel proteggere le nostre comunità e il patrimonio boschivo.
Quanto all’individuazione dei colpevoli degl’incendi dolosi e colposi, che statisticamente sono la grande maggioranza, dobbiamo tutti dare tempo e fiducia alle forze di polizia che stanno conducendo le indagini. E che già in passato sono riuscite in alcuni casi a individuare e perseguire i colpevoli.
Quando sarà conclusa la fase dell’emergenza, invece, occorrerà dare sostanza a un piano di gestione del patrimonio boschivo e delle pinete litoranee. E su questo i Comuni potranno fare la propria parte rispetto al loro patrimonio boschivo, e al controllo di quello dei privati.
Al di fuori di questo approccio basato su buonsenso e competenze specifiche, tutto il resto rischia solo di apparire una poco dignitosa pantomima politica, che i cittadini non apprezzano».