FOLLONICA – La vicenda inceneritore si arricchisce di una nuova puntata e sicuramente non sarà l’ultima. Il Tar della Toscana infatti ha accolto soltanto in parte i ricorsi presentati dai comune di Follonica e da quello di Scarlino nei confronti della autorizzazione rilasciata nell’ottobre del 2015 dalla Regione Toscana. Una mezza bocciatura che blocca dunque l’autorizzazione per due punti su quattro. Ma non è finita qui perché sia Follonica che Scarlino sono già pronti a presentare un nuovo ricorso, questa volta al Consiglio di Stato, per i punti che non sono stati accolti dal tribunale amministrativo della Toscana.
«Sono stati accolti due punti che avevano inserito nel ricorso – spiega il sindaco di Follonica Andrea Benini – e di questi uno è fondamentale e riguarda la questione sanitaria. In particolare si riferisce alla carenza delle analisi condotte perché dovrà essere approfondito l’impatto del funzionamento dell’impianto sulla salute. Nella sentenza infatti si chiede che vanga fatto uno studio più approfondito sulle conseguenze della presenza dell’impianto sul territorio».
Adesso la Regione dovrà integrare il procedimento, ma la “battaglia” dei due Comuni non si ferma certo con questa sentenza. «Se ci sono gli elementi per andare avanti – ha detto Marcello Stella, sindaco di Scarlino – noi siamo pronti a ricorrere al Consiglio di Stato. Per decidere ci consulteremo con i nostri legali».
«I ricorsi – si legge nelle conclusioni della sentenza – devono essere in parte accolti e in parte respinti, nei sensi di cui in motivazione. La Regione dovrà integrare il procedimento mediante uno studio maggiormente approfondito sotto il profilo sanitario, in relazione ai possibili effetti del funzionamento dell’impianto sulla salute della popolazione interessata, e con l’individuazione di soluzioni atte a evitare che i contaminanti rilasciati nel canale Solmine possano depositarsi sui sedimenti delle rive».
Il nodo più spinoso infatti riguarda la carenza impiantistica. Nel ricorso dei due Comuni era stato chiesto proprio di bloccare l’autorizzazione per la carenza che riguardava gli impianti. Il Tar però non ha accolto questa richiesta e sul rifiuto del tribunale regionale ci potrebbe essere l’appello di Follonica e Scarlino.
«Siamo soddisfatti a metà perché – ha detto Benini – non possiamo considerare questa sentenza come una vittoria. Dobbiamo però dire che le sentenze non ci servono per ricercare vittorie, ma sono importanti per affermare che le nostre preoccupazioni erano fondate nel merito».