GROSSETO – Autonomia Possibile è un progetto della Fondazione Il Sole che ha l’obiettivo di promuovere l’autonomia abitativa delle persone con disabilità psichica o intellettiva, o con multi-disabilità.
Con questo progetto la Fondazione ha intercettato il bisogno crescente delle famiglie di individuare una soluzione che permettesse di pensare con tranquillità al futuro dei loro ragazzi, nella prospettiva del cosiddetto “Dopo di Noi”. L’acquisto di un appartamento da destinare all’autonomia abitativa, in questo quadro, è un passo significativo che concretizza un lavoro oramai iniziato da due anni su un primo gruppo di venti persone con disabilità.
Questo passo è stato reso possibile da un gruppo di venti fra aziende e privati che complessivamente hanno messo a disposizione 140.000 Euro. Di queste risorse 100 mila euro sono state messe a disposizione delle dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze. In totale l’appartamento ha un costo di 200 mila euro e la Fondazione Il Sole si impegnerà a saldare tutta la somma nei prossimi tre anni.
«Non ringrazieremo mai abbastanza le aziende e i privati – spiega il presidente della Fondazione, Massimiliano Frascino – per essersi presi un pezzo di responsabilità sociale nei confronti della Fondazione, e dell’intera comunità grossetana, per contribuire a risolvere un problema che non le riguarda direttamente. Con le loro donazioni ci hanno consentito di fare un salto di qualità importante, e di iniziare un percorso che speriamo ci porti entro i prossimi dieci anni ad avere in provincia una rete di appartamenti per l’autonomia abitativa delle persone con disabilità.
Questa prima unità abitativa è importante per due motivi: permetterà alle famiglie di verificare che le persone disabili possono vivere in autonomia con una buona qualità delle relazioni umane, consolidando il rapporto di ficucia con la Fondazione. Ci consentirà di sperimentare un modello operativo basato sul contenimento dei costi di gestione, mantenendo standard familiari di qualità della vita».
I genitori vivono con comprensibile preoccupazione l’idea di un futuro incerto in cui i figli potrebbero trovarsi in difficoltà per la mancanza della loro famiglia e del supporto di altre figure parentali: Autonomia Possibile risponde direttamente a questo bisogno di tranquillità con soluzioni concrete, per prima cosa mettendo un tetto sopra le teste dei ragazzi.
Questo genere di azioni va tuttavia intrapreso nel presente proprio per pianificarne al meglio le azioni e le condizioni attuative.
«Da quasi due anni – spiega Monica Calabrese, responsabile di Autonomia possibile – nell’ottica di dare gambe al progetto, la Fondazione ha messo in piedi una prima fase di sperimentazione mediante la quale è stato possibile individuarne punti di forza e criticità.
In questo periodo abbiamo coinvolto a rotaione nella sperimentazione dell’autonomia abitativa un gruppo di venti persone con disabilità. Promovendo la partecipazione delle famiglie nella messa a punto del progetto, e offrendo alle persone con disabilità la possibilità di sperimentare periodi variabili di distacco dalle famiglie (da 3 a 30 giorni). Esperienza che hanno vissuto con entsiasmo, e che ha consentito una progressiva ‘autonomizzazione’ dal nucleo familiare. Pur con tutte le dovute cautele, e non senza qualche momento difficile anche legato all’ansia del distacco dai propri genitori, i ragazzi hanno imparato a gestire in autonomia alcuni aspetti della vita quotidiana, in gruppi numericamente ristretti e calibrati anche in termini di affinità caratteriali».
Al progetto stanno partecipando, con spirito di profonda collaborazione, diverse aziende a cui oggi rivolgiamo il nostro più sentito grazie nell’attesa che il progetto decolli in maniera definitiva: la Fondazione si augura di mantenere questo rapporto di reciproca fiducia e di avere sempre più aziende al proprio fianco in questa che è una “battaglia” per l’indipendenza dei nostri ragazzi e di tanti ragazzi davanti ai quali si prospetta un futuro incerto.
Grazie per quello che fate oggi e per tutto quello che faremo domani, insieme.
Grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, all’Associazione Cacciatori, a Cogei, Comit, Coop, Elettro 2000, alla Famiglia Agnesini, a Gunnebo, Igeco, Isomec, a Laurenti Martino, Martini Impianti, Martini Prefabbricati, Minocci Srl, Impianti elettrici Moschini Neon Maremma, Nuova Innocenti & Cipollini, Studio odontoiatrico G. Tambelli, società cooperativa G. Toniolo e Tokheim e Moschini impianti elettrici.